Mons. Morosini: non possiamo essere devoti alla Madonna e indifferenti ai valori evangelici
Il pensiero del presule reggino nel corso dell’omelia della festa della Madonna della Consolazione, patrona di Reggio Calabria.
“La città cammina tra gioie e speranze, da una parte tra i problemi atavici derivanti dalla ‘ndrangheta e dalla corruzione morale, economica e politica, e dall’altra tra gli sforzi di superamento che soprattutto da tanta gente onesta e dai giovani soprattutto vengono fatti. Non possiamo chiudere gli occhi sul volontariato, che avrebbe bisogno di maggiore considerazione politica perché i giovani soprattutto non possono essere eternamente tali, ma hanno bisogno di trovare sbocco esistenziale in questo settore dell’assistenza con maggiori incentivi dello Stato”. Lo ha detto oggi l’arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, mons. Giuseppe Fiorini Morosini nel corso dell’omelia della festa della Madonna della Consolazione, patrona di Reggio Calabria. Il presule ha richiamato ancora una volta il rapporto tra questa festa e la testimonianza della fede nella vita: “Non possiamo dire – ha sostenuto – di onorare la Madonna e rimanere indifferenti dinanzi al progressivo depauperamento dei valori evangelici che hanno sorretto, finora, la nostra vita individuale, familiare e collettiva, come se la Madonna fosse staccata dal Vangelo o addirittura come se esso non esistesse più”. Mons. Morosini ha parlato dell’“eterno dramma della separazione tra fede e vita, che non deve preoccuparci solo in riferimento alla ‘ndrangheta, ma che informa tanti altri aspetti della vita. Come si può dichiarare la Madonna patrona di una città, se i valori evangelici che Ella richiama sono disattesi e non sono più di orientamento per l’organizzazione della società stessa? I cristiani sono chiamati a reagire perché, se è vero che la fede non può essere mai un’imposizione, ma solo una proposta, essa è anche chiave interpretativa della vita e chiede che con coraggio e senza ipocrisie si imposti la vita personale e associativa su principi e valori non negoziabili, perché posti a tutela della dignità dell’uomo e della vita!”.
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