Chiese di Calabria
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Locri - Gerace

Mons. Oliva scrive alla diocesi. Un no deciso alla cultura pervasiva della 'ndrangheta

Con la celebrazione in Cattedrale di domenica prossima la chiusura dell'Anno Santo e l'avvio del nuovo anno pastorale.

Con la celebrazione del prossimo 13 novembre, in Cattedrale, la diocesi di Locri - Gerace chiude il Giubileo straordinario della misericordia e dà inizio al nuovo anno pastorale. Il Vescovo, monsignor Francesco Oliva, ha colto l'opportunità di scrivere alla propria diocesi. "Il nuovo anno pastorale sarà all’insegna della famiglia. Ci lasceremo illuminare dallo Spirito e lavoreremo, in collaborazione con l’Ufficio famiglia, in modo da convertire la nostra pastorale 'ordinaria' in pastorale 'familiare'. Il presule ha fissato l'obiettivo del "discernimento ecclesiale e sinodale", che trova la sua ispirazione nell'esortazione apostolica postsinodale Amoris Laetitia di papa Francesco, "volgendo uno sguardo speciale alla famiglia, a tutte le famiglie e soprattutto alle famiglie più fragili e bisognose di vicinanza e di accompagnamento". In particolare, mons. Oliva, rivolgendosi ai sacerdoti, li ha invitati "ad un ascolto più attento e paziente dei coniugi in difficoltà o che hanno conosciuto il dramma della separazione. Il nostro sguardo di amore sarà alla realtà concreta delle famiglie della nostra terra in difficoltà per i troppi problemi che l’affliggono sia di ordine economico che morale".

Mons. Oliva ha ammesso come "conosciamo i condizionamenti ambientali. Sappiamo quanto essi, unitamente ad una mentalità troppo rinchiusa negli schemi di una religiosità tradizionale e devozionale-sacramentale, non favoriscono l’accoglienza del Vangelo in tutte le esigenze di trasformazione e conversione interiore". Il Vescovo ha riconosciuto come "l’azione pastorale della nostra Chiesa è gravemente ostacolata dalla cultura pervasiva della ‘ndrangheta, che i Vescovi Calabresi, in sintonia con papa Francesco, hanno definito 'antievangelo'. Se non terremo presente questo, il buon seme del Vangelo cade fra i sassi".

Mons. Oliva scrive alla diocesi. Un no deciso alla cultura pervasiva della 'ndrangheta
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