Mons. Savino: l'amore vince ogni forma di morte

"Un abbraccio pasquale a tutte quelle persone che fanno fatica a vivere la vita o vivono un momento di disperazione, di sfiducia di non senso, di vuoto e che sperimentano una sorta di naufragio esistenziale. Un abbraccio di consolazione e di incoraggiamento, di sostegno". È il messaggio di "prossimità concreta" dato im un video dal vescovo di Cassano all'Jonio, monsignor Francesco Savino.
La manifestazione di Libera a locridel 21 marzo scorso e l'appello alla politica i temi affrontati nella prima patte dal presule cassanese, "La legalità è un mezzo, l'obiettivo è la giustizia. La legalità è fondamentalmente la responsabilità di tutti nel rispetto delle regole condivise. Senza regole condivise, senza rispetto, non c'è futuro. Senza legalità rubiamo il futuro ai nostri giovani che poi sono costretti ad andare via". Per mons. Savino "dove non c'è legalità non c'è crescita". Corruzione, commercio di armi, spaccio di sostanze stupefacenti, pizzo, usura, "forme di illegalità a cui il vescovo di Cassano dice un no netto, chiaro, senza tergiversazioni".
Infatti, "senza legalità la nostra terra diventa schiava, suddita.
Li dove dominano i poteri criminali, dove c'è organizzazione criminale non c'e lo sviluppo umano della persona". Da qui "l'appello perché la legalità diventi la priorità del nostro comportamento personale, primo punto all'ordine del giorno di tutte le persone che fanno politica e priorità di ogni istituzione. Anche la Chiesa non può fare sconti né a se stessi né agli altri perché sulla legalità è in gioco la civiltà e la giustizia".
Per mons. Savino, "spesso c'è una politica di immobilismo, che non vola, che non osa, che spesso vola molto basso. La politica deve avere uno scatto di responsabilità". Fra i temi analizzati dal presule calabrese, il "gioco d'azzardo, sul quale i comuni possoni fare molto. La politica non può non prendere posizione, lo deve fare per il bene dei suoi cittadini". Sul caporalato e l'usura mons. Savino chiede "scelte concrete", perché "nel momento in cui politica non decide e non fa scelte forti diventa complice". E anche la Chiesa "non può essere neutrale, sta dalla parte delle vittime e denuncia attivando processi di liberazione con gli ultimi, gli scartati della società". Ricordando che "l'amore non può essere incatenato dalla morte" e che "vince ogni forma di morte", mons. Savino ha auspicato che "ognuno di noi si impegni perché la nostra Chiesa locale sia sempre più in comunione, condizione importante del nostro essere Chiesa. Basta con le divisioni, nella Chiesa non ci può essere anarchia, dobbiamo camminare insieme, anche nella comunione delle diversità , in Cristo crocifisso e risorto. E questa è la bellezza della nostra Chiesa".