Camminare insieme sostenuti dallo Spirito che rende uniti

“Vogliamo stare attenti a non contristare lo Spirito Santo che è nel creato e nell’opera della redenzione operata da Gesù Cristo. Per questo invochiamo il Signore, che sulla Croce ha effuso lo Spirito ed è presente, vicino a noi; accogliamo la sua voce per diventare, insieme, una voce sola”. Questa l’esortazione con cui don Fazbio De Santis, nella chiesa di Cristo Re, a Cosenza, ha introdotto la veglia ecumenica di Pentecoste, “Sostenuti dallo Spirito”, che si è tenuta lunedì scorso.
Curata dall’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso dell’Arcidiocesi di Cosenza - Bisignano, la vcegia che precede la solennità di Pentecoste è stata curata, oltre che dall’Ufficio diocesano, anche dalla parrocchia di rito greco Santissimo Salvatore di Cosenza, dalla Chiesa evangelica valdese di Dipignano e Cosenza, dalla Chiesa avventista del Settimo giorno della città bruzia e dalla Chiesa evangelica pentecostale di Bethel.
I pastori delle diverse comunità e confessioni hanno partecipato al momento di preghiera, presieduta dal parroco di Cristo Re, don Francesco Castiglione che, nel saluto iniziale, ha voluto porre l’accento proprio sul “sostegno dello Spirito Santo”.
Un sostegno che si rende necessario per l’intero lavoro della Commissione per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso dell’Arcidiocesi bruzia, guidato da don Dario De Paola, parroco di Santa Teresa, che da due anni ha intrapreso un percorso diocesano di approfondimento dei temi legati al vasto mondo del dialogo tra confessioni religiose diverse e per l’ecumenismo stesso.
Un percorso di conoscenza reciproca per una maggiore e più proficua accoglienza, nello spirito evangelico dell’ “Ut Unum Sint”.
Così, la veglia ecumenica è stata l’ennesima occasione per ritrovarsi e sperimentare, nella preghiera come “i doni dello Spirito Santo ci fanno crescere nell’unità della fede e dell’amore fino alla venuta di Cristo”. Così, le parole della preghiera universale, di intercessione, recitata a più voce, sono la degna conclusione di un momento che contempla l’opera dello Spirito Santo nella creazione e nella salvezza dei “figli di Dio”.
Una certezza che accomuna le diverse Chiesze presenti, chiamate ancora una volta a essere segno del fatto che “niente e nessuno ci potrà strappare da quell’amore che Dio ci ha rivelato in Cristo Gesù, nostro Signore”.