Dal 1972 la parrocchia di San Giuseppe
A Serra Spiga la comunità dedicata allo Sposo di Maria e padre putativo di Gesù
Il I ottobre 1972, dallo smembramento di una porzione di territorio delle parrocchie di Loreto e di Sant’Aniello, veniva istituita a Cosenza la parrocchia di San Giuseppe Sposo di Maria. La nascita della nuova parrocchia, voluta insieme ad altre da mons. Enea Selis, rispondeva alle esigenze sociali che in quegli anni caratterizzavano le zone di San Vito Alto, Serra Spiga e i quartieri vicini, aree a forte presenza popolare e con un alto numero di bambini e di giovani. L’azione pastorale della nuova parrocchia, dunque, avrebbe dovuto interessare un’area periferica e non facile della città, dove però era ancora più necessaria la presenza viva della Chiesa.
Primo parroco fu nominato don Giuseppe Pugliese, originario di Drapia (VV) e già parroco di Fiumefreddo Bruzio. Le funzioni parrocchiali si svolsero nei primissimi tempi nella cappella della Madonna del Rosario in contrada Mollo, allora chiesetta rurale e oggi inglobata da successive costruzioni. Successivamente la sede della parrocchia si spostò prima in un garage, poi nei locali sottostanti alcune abitazioni del quartiere. Lì si tennero le celebrazioni fino alla costruzione dell’attuale edificio parrocchiale.
La prima pietra della nuova chiesa venne benedetta da papa Giovanni Paolo II il 14 aprile 1982 e la struttura poté essere solennemente aperta al culto il 19 marzo 1987, quando la parrocchia era retta dai padri Ardorini, congregazione fondata agli inizi del ‘900 da don Gaetano Mauro.
È un edificio moderno, realizzato con moduli prefabbricati e abbellito nel corso del tempo da opere d’arte realizzate soprattutto da autori locali. Alla chiesa si affiancano i locali per le attività parrocchiali e ampi spazi all’aperto, tra cui il campetto da calcio frequentato dai ragazzi dell’Oratorio SolARe, che da qualche anno è attivo nel quartiere.
Dopo l’istituzione della parrocchia, una delle prime immagini del santo titolare fu una tela raffigurante S. Giuseppe opera del pittore Presta. Nel 1978 venne invece realizzata una grande statua in legno d’ulivo, opera dell’artista Pasquale Rago operante nel centro storico di Cosenza. Dopo un periodo di accantonamento, la statua di Rago venne posta alla venerazione dei fedeli nella nuova chiesa. Nel 1980 venne acquistata, invece, una seconda statua del santo, che venne benedetta a Roma nello stesso anno dal papa Giovanni Paolo II. La chiesa conserva dunque due testimonianze legate a papa Wojtyla: la prima pietra e la statua del santo.
Luogo significativo per la parrocchia è il fonte battesimale, quello della chiesa di San Giuseppe in Serra Spiga, posto attualmente nella cappellina di sinistra, è di marmo con copertura in legno e vetro.
L’aula liturgica è ricca di vetrate e icone. La vetrata sulla facciata centrale, realizzata nel 1990, raffigura San Giuseppe e Maria avvolti dal vento dello Spirito Santo e richiama il titolo parrocchiale di San Giuseppe Sposo di Maria. Due vetrate minori sulla stessa parete rappresentano la Beata Elena Aiello e don Gaetano Mauro, l’attività delle cui congregazioni è legata alla storia della parrocchia. All’interno, quattro grandi vetrate realizzate con la tecnica della grisaglia classica al piombo dalla ditta Glassart di Rende sono poste ai quattro angoli della chiesa e rappresentano altrettanti episodi della vita di San Giuseppe: la nascita di Gesù, la fuga in Egitto, Gesù che lavora nella bottega di Giuseppe e la morte del santo. Nella parte alta delle pareti laterali della chiesa sono poste quattordici vetrate che richiamano episodi biblici, mentre nella parete che fa da fondo all’altare, sette piccole vetrate rappresentano simbologie legate ai sette Sacramenti, fulcro della vita di ogni parrocchia. Altre tre piccole vetrate raffiguranti un sole eucaristico, i chiodi della Passione di Cristo e la stella cometa, ornano la cappellina in cui è custodito il Santissimo Sacramento, posta sul lato destro.
Arricchiscono la chiesa anche diverse icone. Una grande “Deesis”, termine che vuol dire intercessione e che rappresenta al centro il Cristo e ai suoi lati la Vergine e il Battista in posizione orante, è posta al centro della parete del presbiterio. È un’icona scritta da Mirella Muià, autrice anche dell’icona del “Noli me tangere”, l’apparizione di Gesù alla Maddalena dopo la Resurrezione. Una nuova icona è stata posta di recente nella cappella del Santissimo, mentre l’ambone è arricchito da una icona rappresentante i quattro Evangelisti scritta da Anna Pagliaro. Altre opere arricchiscono la chiesa e le sale parrocchiali, tra cui alcune statue e i bassorilievi in pietra dedicati a don Gaetano Mauro e don Giuseppe Pugliese.
L’attività pastorale della parrocchia, attualmente retta da don Emanuele Mastrilli, coinvolge la comunità e si svolge su più piani. La liturgia è il centro della vita comunitaria, ma particolare attenzione è riservata anche all’ambito educativo, proponendo ai giovani diverse attività tramite l’oratorio, e all’ambito catechetico, con percorsi pensati per rispondere alle esigenze di gruppi diversi. Anche la Caritas parrocchiale è particolarmente attiva e mette in campo vari progetti, tra cui quello degli “Orti Solidali”.
In collaborazione con:
Lorenzo Coscarella
Demetrio Guzzardi
Francesco Turco
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