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Il racconto della Missione popolare a Luzzi

Dal 5 al 20 ottobre, 16 giorni di predicazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue. Vi ha partecipato tutta la comunità dei Sacri Cuori di Luzzi, in occasione del XXV anniversario dell'istituzione della parrocchia. 

Il racconto della Missione popolare a Luzzi

Il 6 ottobre 2024 presso la chiesa parrocchiale dei Sacri Cuori di Luzzi (CS), l’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano, mons. Giovanni Checchinato, ha celebrato la Solenne Eucaristia, dando inizio alla Missione Popolare predicata dai Missionari del Preziosissimo Sangue e proseguita fino al 20 ottobre. Durante la celebrazione, mons. Checchinato ha benedetto il mosaico absidale, che raffigura figure bibliche e di santi, inclusa l’immagine di San Gaspare del Bufalo, fondatore della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue. Nell’omelia, soffermandosi in modo particolare sulla storia di Adamo ed Eva, l’Arcivescovo ha invitato i fedeli a riflettere su tre concetti chiave: gratitudine, limitazione e relazione. Ha spiegato che siamo parte di una storia che ci precede, in cui Dio è il protagonista, e che ci aiuta a comprendere di non essere il centro dell’universo. Il verbo “tolse” ricorda i nostri limiti umani, mentre l’espressione “una sola carne” sottolinea l’importanza della relazione e della solidarietà tra le persone, un monito a riconoscere il bisogno reciproco per costruire un mondo migliore.

La Missione, coordinata da don Flavio Calicchia, direttore del Centro per l’Evangelizzazione della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, nel corso delle due settimane ha visto la presenza di dieci Missionari del Preziosissimo Sangue (due dei quali responsabili dell’ufficio di Pastorale Giovanile e Vocazionale), un seminarista della stessa Congregazione, due suore Adoratrici del Sangue di Cristo, due famiglie missionarie e dieci laici. Molteplici sono state le attività che hanno visto impegnati i missionari nel raggiungere ogni contesto sociale, per non lasciare indietro nessuno! Dalla visita alle famiglie, agli ammalati e alle scuole di ogni ordine e grado, per arrivare al G.O.M. (Grande Oratorio Missionario) per i più piccoli, fino a giungere alle catechesi serali, sia per giovani che per gli adulti, e ai centri di ascolto nelle famiglie.

«L’ottobre missionario è il mese che risveglia in tutti la passione per la Missione insita nel battesimo e, in modo particolare, nelle congregazioni missionarie. Ottobre è anche il mese in cui abbiamo celebrato San Gaspare del Bufalo, nostro fondatore, e siamo felici di tornare per le strade proprio durante questo mese missionario». A parlare è don Valerio Volpi, direttore dell’ufficio di Pastorale Giovanile e Vocazionale della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue. «A Luzzi – racconta don Valerio – abbiamo avviato una grande Missione Popolare, dal 5 al 20 ottobre, dal tema: "Ecco il momento favorevole". La bellezza di tornare tra la gente è un’occasione propizia non solo per la popolazione che ci accoglie, ma anche per noi missionari, per ritornare a fare ciò per cui San Gaspare ci ha fondati: stare in mezzo alle persone». «È un momento favorevole per tutti – sottolinea don Valerio – per riscoprire, anche alla luce del Giubileo, cosa significhi essere missionari. Come "Pellegrini di Speranza", siamo chiamati a camminare, e in questo mese di ottobre invitiamo tutti a rimettersi in cammino insieme a noi. Non dobbiamo dimenticare che Gesù si incontra nelle relazioni con i fratelli, e, con questa Missione, lo abbiamo sperimentato ancora una volta».

Foto riconsegna mandato missionario al parroco

Tra i laici impegnati nella Missione a Luzzi, spiccano famiglie come quella di Claudia e Marco, che hanno condiviso la loro esperienza della prima settimana: «abbiamo deciso di partecipare alla Missione per incontrare le famiglie del posto, andando a trovarle nella loro quotidianità. Abbiamo portato la nostra esperienza di vita a tutte le fasce d’età, dai più giovani agli anziani, partecipando ai diversi incontri che si proponevano al popolo luzzese. Nella seconda settimana, Enrico e Licia, una coppia sposata da venticinque anni, si sono uniti alla Missione con entusiasmo raccontando: «abbiamo viaggiato per trecento chilometri, pieni di gioia, per unirci a questa grande famiglia del Preziosissimo Sangue, desiderosi di testimoniare, nonostante le fragilità, la bellezza di una Chiesa vicina alle famiglie e ai giovani».

Giuseppe, uno dei ragazzi che fa parte dell’oratorio luzzese, in riferimento all’esperienza della Missione Popolare, condivide che «è stato un momento straordinario, tanto atteso, e ci siamo ritrovati a riscoprire la nostra fede e a viverla in una maniera completamente diversa, sperimentandone davvero la bellezza! Abbiamo avuto anche una risposta positiva sia da parte dei bambini del nostro territorio, sia anche dei ragazzi, grazie anche alla collaborazione di tutte le persone che hanno aiutato alla realizzazione di questa Missione».

Non sono mancati appuntamenti come la liturgia penitenziale per giovani ed adulti, i momenti di preghiera come la “Via Sanguinis” e la Veglia Eucaristica, ma anche momenti di fraternità, durante i concerti dei “Kantiere Kairòs” e dei “Mosaiko”. Evento importante, che ha coinvolto tutto il popolo luzzese, è stato per l’accoglienza, intronizzazione ed incoronazione della statua dell’Immacolata Concezione, Patrona e Protettrice della città di Luzzi.

«Le grazie del Signore non sono finite, non sono esaurite le sue misericordie – ha evidenziato don Andrea Lirangi, parroco della Chiesa Parrocchiale dei Sacri Cuori, nel discorso conclusivo di fine Missione rivolto alla comunità parrocchiale – ho notato sul volto di tanti lo stupore della bellezza ritrovata. Siamo entrati in questo deserto, abbiamo abbandonato ciò che è accomodante, abbiamo iniziato a disobbedire ad un sistema che il mondo vuole imporci, ad un sistema che le nostre logiche, puramente umane, ci impongono. Le meravigliose grazie del Signore che abbiamo sperimentato non sono fine a se stesse ma ci invitano a prendere il largo. Duc in altumLuzzi, prendi il largo ora, in questo momento, butta le reti nella storia della tua quotidianità, riempi queste reti dell’abbondanza delle sue grazie, perché non sono finite, non si esauriscono le sue misericordie. L’esperienza vissuta della Missione ci ha fatto mettere sulla barca che naviga nella nostra comunità, ci ha resi missionari, portatori della parola che salva, il Vangelo. Sulla barca della nostra comunità non siamo stati soli, era affidata a dei bravi navigatori, i padri Missionari del Preziosissimo Sangue, insieme alle suore, ai fratelli e sorelle laici. Grazie don Flavio, per la tua disponibilità, per la tua premura, fraternità sacerdotale e amicizia. Insieme con voi carissimi, non ci siamo sentiti sballottati dai vari venti contrari, anzi, siete stati la bussola che il Signore provvidenzialmente ci ha fatto trovare per raddrizzare la rotta della nostra comunità. La Missione non finisce, inizia oggi, in modo nuovo e rinnovato. Abbiamo ricevuto un mandato, un cammino missionario, ciò è una responsabilità di tutta la parrocchia: ciascuno è responsabile del Vangelo e della sua comunicazione secondo il dono che Dio gli ha dato. Questa responsabilità va esercitata con alcuni atteggiamenti: ospitalità, cioè far spazio agli altri, l’opportunità di vivere in comunione il dono di Dio nella diversità dei doni e dei carismi; atteggiamento di ricerca: cercare i dispersi, con la nostra testimonianza di vita vissuta nella fede poter donare agli altri la possibilità della conversione; identità della fede: non permettere alle nostre parrocchie di essere degli enti sociali o umanitari, bensì luoghi dove poter incontrare il Signore. Buon cammino di missione Luzzi!».

Fonte: Comunicato stampa
Il racconto della Missione popolare a Luzzi
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