L'arcivescovo Nolè ha intronizzato la Stauroteca che rimarrà esposta nei giorni dell'incontro
Iniziati i lavori del 21° Incontro degli Eparchi d’Europa
I vescovi orientali cattolici d'Europa a confronto. Lungro inaugura così il cammino verso il primo centenario dell'Istituzione dell'Eparchia
Questa mattina, a Rende, si è svolta la seconda giornata del 21° Incontro dei vescovi orientali cattolici, intitolato “Il volto della Chiesa Orientale”.
Prima dell’inizio dei lavori, l’arcivescovo Francesco Nolè, alla presenza del cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali e del cardinale, Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, ha intronizzato la Croce Stauroteca d’età federiciana custodita al Museo Diocesano di Cosenza, che per la sua storia è stata definita dall'eparca di Lungro, mons. Donato Oliverio "simbolo importante e ponte tra le chiese d’Oriente e d’Occidente unite in Cristo”.
Dopo l’accoglienza, l’esposizione della croce e la preghiera iniziale, ha preso la parola mons. Dimitrios Salachas, esarca della Chiesa apostolica d’Atene, che ha evidenziato alcuni aspetti fondamentali del nuovo processo matrimoniale, in merito alla necessità della riforma del processo canonico per la nullità del matrimonio con un motu proprio specifico per le Chiese Orientali, puntando così l’accento sul ruolo del vescovo come padre, capo e giudice; a seguire, il secondo intervento è stato curato dal professore Stefano Parenti, docente di liturgia comparata del Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, che ha proposto una riflessione sulla “Liturgia e identità tra fedeltà e rinnovamento”, in cui si è messo in luce il ruolo rilevante delle Eparchie d’Italia “testimoni fedeli e credibili dell’Oriente cristiano di cui sono parte”.
E infine, la parola è stata data a mons. Antonio Donghi, docente di liturgia e sacramentaria, presso lo Studio Teologico di Bergamo, che ha coinvolto l’uditorio con la sua relazione sulla “Divina Liturgia che generò l’uomo nuovo”, evidenziando l’evocativa bellezza della divina liturgia greco-bizantina e ricordando che “una delle tematiche più interessanti nella cultura teologica-liturgica contemporanea è quella dell’approfondimento dell’identità dell’uomo che vive una instancabile e infaticabile ricerca di autenticità e di identità”. I lavori e le celebrazioni proseguiranno sino al 17 giugno.
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