La gioia della Chiesa di Cosenza per suor Elisa Miceli Venerabile
In Cattedrale solenne celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. Il postulatore della Causa, don Enzo Gabrieli, ha dato lettura del decreto di Venerabilità della Serva di Dio, fondatrice delle Suore catechiste rurali del Sacro Cuore. Il porporato ha sottolineato il profilo di carità e l'impegno sociale di Madre Elisa.
Cattedrale di Cosenza a festa. Celebrazione eucaristica per la Venerabilità di Elisa Miceli, Fondatrice delle Suore Catechiste Rurali del Sacro Cuore. La Messa è stata presieduta dal cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi; concelebrano monsignor Francesco Nolè, Arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano, monsignor Salvatore Nunnari, Arcivescovo metropolita emerito di Cosenza-Bisignano, monsignor Leonardo Bonanno, Vescovo di San Marco Argentano - Scalea, monsignor Donato Oliverio, Eparca di Lungro e diversi sacerdoti e religiosi diocesani. Dopo la proclamazione del Vangelo, il Postulatore della causa di canonizzazione di suor Elisa Miceli, don Enzo Gabrieli, ha dato lettura del decreto di venerabilità firmato il 16 luglio 2015 da Papa Francesco. Nell’omelia il card. Amato, tratteggiando il profilo della Venerabile, l'ha decritta come una "donna dinamica, coraggiosa, profetica, che ha allargato gli orizzonti dell'apostolato cristiano alle periferie della Chiesa. È questo il ritratto di Elisa Miceli" - ha detto il porporato. "La santità è ancora possibile non solo dentro le mura di un convento ma anche fuori, nel mondo". Il Prefetto delle Cause dei Santi ha evidenziato la capacità di suor Elisa Miceli di "evangelizzare i contadini affrontando con fede ogni ostacolo" . Raccontando la spiritualità della venerabile, il cardinale ha considerato come "il suo spirito di fede si nutriva di preghiera, partecipazione alla messa, devozione al Sacro Cuore. La fondazione delle Suore Catechiste Rurali avvenne proprio ai piedi del tabernacolo. Educava le suore a vivere di Eucarestia e per l'Eucarestia". Raccontando anche alcuni aneddoti e testimonianze di chi l'aveva conosciuta, il card. Amato ha spiegato come "per Madre Elisa Dio è infinitamente misericordioso, un Padre che si stanca mai di perdonare i suoi figli e continuamente li accoglie. Una spiritualità fatta di carità e di dedizione" . Fondatrice delle catechiste rurali, "era solita visitare personalmente i vecchietti in campagna e non si recava mai a mani vuote. Il suo pensiero era sempre per gli altri e quando qualcuno andava a farle visita non li faceva mai andare via a mani vuote. Le braccia della carità di Madre Elisa erano sempre spalancate, tanto che un testimone disse che esagerava nella carità". I suoi gesti di "perdono, attenzione e misericordia", all'inizio del nuovo anno liturgico, ci "aiutano a vivere con maggiore coerenza la nostra vita cristiana e la nostra vocazione alla santità". Suor Elisa diventò "uno straordinario modello di spiritualità per tutti, un autentico tesoro per la Chiesa e la santità".
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