Mons. Checchinato: la società del torpore che continua a far morire gente nel Mediterraneo
La constatazione del vescovo di Cosenza, che addita l'esempio della beata Elena Aiello.
"Oggi la società pretende di avere le sue radici nel cristianesimo e invece privilegia i ricchi, battaglia con i crocifissi in mano ma continua a far morire gente nel Mediterraneo. Sembra che una sorta di torpore stia invadendo le menti e i cuori dei cristiani dell'occidente cristiano e che la potenza del Vangelo si stia ridimensionando sempre più". Lo ha detto il 19 giugno mons. Giovanni Checchinato, arcivescovo di Cosenza - Bisignano, presiedendo in cattedrale la celebrazione eucaristica nella memoria della beata Elena Aiello, fondatrice delle suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. Per il presule, "il protagonismo nella storia da parte dei credenti assomiglia sempre più a feticci religiosi ed amuleti che tengono da parte Dio con le opere buone e ci affranca dalle ingiustizie perpetrate ogni giorno a danno dei più sprovveduti e poveri".
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento