Mons. Nolè alla Messa di Natale: "Dio vi ama nonostante i peccati"
Monsignor Nolè ha celebrato l'Eucarestia del giorno di Natale nella Cattedrale di Cosenza parlando dell'amore di Dio per tutti, del suo perdono ed invitando a passare dal Vangelo alla vita e dalla vita al Vangelo. A Pasqua 2016 annunciata una sola Messa solenne in Cattedrale, come simbolo dell'Arcidiocesi.
“Dio vi ama nonostante i vostri peccati”. Questo il forte messaggio del padre Arcivescovo di Cosenza-Bisignano, monsignor Francesco Nolè durante l’omelia nella Messa Solenne del Santo Natale. “Noi siamo figli di Dio, siamo la sua carne, facciamo parte di lui dal momento in cui lui ha preso la nostra vita. Ci ama perché gli apparteniamo. Come un padre e una madre amano i loro figlio o i loro figli”. Monsignor Nolè ha aperto l’omelia inviando gli auguri ai fedeli e ricordando l’importanza del Natale: ”il Natale sia di Dio il Natale sia il portatore di colui che è venuto a salvarci. Noi vogliamo diventare figli di Dio”. Il Vescovo ha proceduto nel suo discorso citando lettere di San Paolo e Giovanni affermando che “Dio dai tempi più remoti ha parlato per mezzo dei profeti ed essi hanno detto tante parole, ma nessuna di queste si è fatta carne e a salvato l’umanità. Giovanni – continua mons. Nolè – dice che questa parola di Dio è dal principio è da sempre. Era presso il Padre, il figlio di Dio, ma non aveva ancora assunto la forza della natura umana". Il Vescovo sottolinea come "questa parola, una parola, è diventata carne e ci ha salvati. Ma questa parola è la stessa che è stata a Betlemme, si farà in Eucarestia, nell’ultima cena. Si fa carne di tutti noi ogni giorno, nella nostra vita, in ognuno di noi. Noi non lo riconosciamo perché guardiamo solo le apparenze, ma siamo figli di Dio, siamo la sua carne, facciamo parte di lui. Ci ama perché gli apparteniamo. Dio ci ama nonostante i nostri peccati, ecco la Misericordia”. Il padre Arcivescovo ha poi parlato dell’amore che ha Dio verso gli uomini, che la Buona Notizia del Vangelo è il grande, immenso bene che il Signore ha verso di noi. “Diceva San Francesco, che i veri poveri sono quelli che non hanno Dio, non quelli che non hanno soldi. Bisogna diffondere la cultura dell’amore della Misericordia, non più disprezzo, non più pregiudizio. Che cos’è il Vangelo? La Buona Notizia – ha esplicato mons. Nolè – e qual è la Buona Notizia? Che Dio ci ama, nonostante i nostri peccati, fino in fondo. La stessa carne, di cui ho parlato prima, si è fatta crocifiggere, oltraggiare e rinnegare. Solo per noi, ecco la buona Notizia. Dio ci ama – ha tenuto a ripetere ancora una volta – nonostante i nostri peccati. L’amore di Dio è infinito, ci sorprende sempre. La Parola è divenuta anche luce che illumina e riscalda”. Una parte dell’omelia è stata dedicata al rapporto che ha l’uomo con il Vangelo e l’applicazione dei principi dei testi sacri nella quotidianità: “bisogna illuminare le nostre coscienze, la nostra fede deve diventare carità, amore, si traduca nella realtà quotidiana. La morale del Vangelo capace di darci forza e raccontare quei momenti della vita senza apparenze". Mons. Nolè ha messo in evidenza come "il Natale comincia, ma non finisce oggi" e che "la luce del Vangelo deve illuminare la nostra vita". "Domandiamoci - ha proseguito - quante volte la parola del Vangelo accompagna le nostre giornate? Andiamo ad attingere dal Vangelo i principi del nostro vivere quotidiano? Se non conosciamo il Vangelo, come possiamo mettere in pratica i suoi insegnamenti? Quanti cristiani sono ignoranti della parola del Vangelo". Per il presule, "per questo nel mondo c’è così tante violenza, odio, rancore. La maggior parte di noi è battezzata, ma perché non sappiamo fare questa conversione quotidiana tra il Vangelo e la vita? Possiamo passare dal Vangelo alla vita e dalla vita al Vangelo". Questo – in conclusione – è l’augurio di mons. Nolè alla Chiesa di Dio che è in Cosenza - Bisignano per il Natale: "Cristo ci ama nonostante le nostre debolezze, i nostri peccati”. Dopo l’eucarestia e prima della benedizione, monsignor Nolè si è congratulato con i fedeli: “mi fa piacere vedere così tanta gente in Cattedrale che si è riempita, mano mano, verso le 11. Per questo che a Pasqua faremo una sola Messa alle ore 11 per dare la possibilità a tutti i fedeli di seguire, in questo bel posto, maestoso, simbolo di tutta l’Arcidiocesi, che è il Duomo, la Messa solenne”
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