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Un defibrillatore a Santa Teresa. Ora è una parrocchia cardioprotetta

La comunità è dotata di uno strumento automatico per le emergenze

Un defibrillatore a Santa Teresa. Ora è una parrocchia cardioprotetta

Per una persona colpita da arresto cardiaco, ogni minuto che passa è di vitale importanza: in soli sessanta secondi, infatti, si abbassano del 10% le sue possibilità di restare in vita. Dopo soltanto 5 minuti di tempo, le possibilità di salvezza scendono al 50%. Per questo motivo, oltre il 70% delle vittime di arresto cardiaco muore prima di raggiungere l’ospedale. Quindi è di vitale importanza intervenire presto, sapere cosa fare e avere a disposizione gli strumenti giusti. È per questo motivo che la centralissima parrocchia di Santa Teresa si è voluta dotare di un defibrillatore automatico per salvare la vita a quanti, bambini, giovani o adulti, si trovassero in condizioni di emergenza. “L’idea di donare questo apparecchio salvavita è stata di un gruppo di genitori dei ragazzi del catechismo che hanno anche avuto il merito di finanziarne l’acquisto grazie ai proventi di una recita svoltasi durante le vacanze dello scorso natale”, ci racconta il parroco don Dario De Paola. 

“L’acquisto del defibrillatore, al quale ha poi contribuito anche la parrocchia, nasce però dall’esigenza di voler essere quanto più possibile preparati a far fronte a situazioni di emergenza”. L’obiettivo è quello di formare, all’interno delle parrocchia, una equipe di volontari capaci di far fronte ad emergenze di questo tipo. “Infatti nella nostra parrocchia sono centinaia i fedeli che tra sabato e domenica affollano la nostra chiesa per le celebrazioni e che durante la settimana la frequentano per le attività pastorali e di catechesi, ai quali dobbiamo aggiungere circa 250 ragazzi impegnati nelle attività di oratorio e nei percorsi di preparazione alla comunione e alla cresima”.
Proprio per questo, un primo gruppetto di operatori pastorali ha preso parte alla prima dimostrazione, fatta da alcuni infermieri specializzati, su come intervenire in caso di emergenza (approccio alla persona in stato di incoscienza, chiamate di emergenza, massaggio cardiaco, respirazione…) e sul corretto utilizzo dell’apparecchio salvavita. “Nelle prossime settimane – precisa don Dario – raccoglieremo le adesioni per avviare un corso di primo soccorso e formare la ‘squadra di emergenza’ che sarà abilitata alla rianimazione cardiopolmonare e all’uso del defibrillatore che, in questi giorni, verrà installato in un punto di facile accesso all’interno della chiesa in prossimità dei campetti e delle aule di catechismo”. Con questa sono cinque le parrocchie in diocesi che hanno già imboccato questo percorso.

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