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Una lettera ai diaconi per la quaresima e l'Anno Santo

L'ha inviata don Santo Canonaco insieme ad alcune preziose indicazioni.

Una lettera ai diaconi per la quaresima e l'Anno Santo

Per aiutare a vivere fruttuosamente l’anno della Misericordia ai Diaconi Permanenti dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano.

 

Carissimi,

Per espressa volontà del Papa il Giubileo si celebrerà anche in ogni Chiesa particolare. Mi è parso dunque opportuno con questa mia lettera, dare qualche indicazione per vivere al meglio e con frutto l’anno santo della Misericordia.

 

A cosa siamo chiamati quest’anno?

 

L’anno giubilare ha un motto evangelico che rende evidente il suo scopo: “misericordiosi come il Padre”. Ce lo spiega bene Papa Francesco nella lettera con cui indice l’anno della Misericordia: “L’evangelista San Luca riporta l’insegnamento di Gesù che dice: « Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso » (Lc 6,36). È un programma di vita tanto impegnativo quanto ricco di gioia e di pace. L’imperativo di Gesù è rivolto a quanti ascoltano la sua voce (cfr Lc 6,27)” (Misericordiae Vultus 13). Aggiunge poi il Papa: “Un Anno Santo straordinario, dunque, per vivere nella vita di ogni giorno la misericordia che da sempre il Padre estende verso di noi. In questo Giubileo lasciamoci sorprendere da Dio. Lui non si stanca mai di spalancare la porta del suo cuore per ripetere che ci ama e vuole condividere con noi la sua vita. La Chiesa sente in maniera forte l’urgenza di annunciare la misericordia di Dio. La sua vita è autentica e credibile quando fa della misericordia il suo annuncio convinto.

Essa sa che il suo primo compito, soprattutto in un momento come il nostro colmo di grandi speranze e forti contraddizioni, è quello di introdurre tutti nel grande mistero della misericordia di Dio, contemplando il volto di Cristo. La Chiesa è chiamata per prima ad essere testimone veritiera della misericordia professandola e vivendola come il centro della Rivelazione di Gesù Cristo. Dal cuore della Trinità, dall’intimo più profondo del mistero di Dio, sgorga e scorre senza sosta il grande fiume della misericordia. Questa fonte non potrà mai esaurirsi, per quanti siano quelli che vi si accostano. Ogni volta che ognuno ne avrà bisogno, potrà accedere ad essa, perché la misericordia di Dio è senza fine.

Tanto è imperscrutabile la profondità del mistero che racchiude, tanto è inesauribile la ricchezza che da essa proviene” (Misericordiae Vultus 23).

Queste parole di Papa Francesco vanno meditate e accolte nella mente e nel cuore.

 

Che fare?

 

Vorrei essere molto concreto e semplice. Le mie indicazioni sono desunte da ciò che stiamo già facendo o da quanto è stato suggerito dal Santo Padre. Non mi dilungo. Accenno soltanto ad alcuni impegni, lasciando a ognuno il compito di approfondirne il significato, scoprirne le motivazioni, comprenderne il valore.

 

1.Cosa fare dunque in quest’anno giubilare fino al 20 novembre 2016?

Camminare insieme come Popolo di Dio. La nostra Chiesa sta vivendo la preparazione all’anno santo della Misericordia imparando ad ascoltarsi, cercando insieme la volontà di Dio, rendendosi docile all’azione dello Spirito Santo.

 

2.Meditare la Parola di Dio. “Per essere capaci di misericordia – dice il Papa – dobbiamo in primo luogo porci in ascolto della Parola di Dio. Ciò significa recuperare il valore del silenzio per meditare la Parola che ci viene rivolta. In questo modo è possibile contemplare la misericordia di Dio e assumerla come proprio stile di vita.” (Misericordiae Vultus 13).

 

3.Non dimentichiamo che la parola di Dio risuona particolarmente viva ed efficace nella divina liturgia. Lì ci incontriamo col Verbo fatto carne, parola vivente del Padre, morto e risorto per noi. In quest’anno santo si valorizzino pertanto nella prospettiva della divina Misericordia specialmente il tempo della prossima Quaresima/Pasqua/Pentecoste in cui la Misericordia di Dio ci libera dai peccati e ci rende misericordiosi come il Padre nostro che è nei cieli.

 

4.Si dia particolare risalto alla Domenica in albis o Domenica della divina Misericordia, il 3 di aprile. A tal proposito – visto anche il riferimento esplicito che ne ha fatto più volte il Santo Padre – è quanto mai opportuna la conoscenza della testimonianza dell’apostola della Divina Misericordia Santa Faustina Kowalska e la diffusione della pratica di quella semplice, umile e popolare preghiera che va sotto il nome di “coroncina della divina Misericordia”.

 

5.Riflettere sul testo della bolla d’indizione dell’anno santo. Credo che sia buona cosa in quest’anno leggere e meditare, personalmente e in gruppo, la Bolla d’indizione del giubileo “Misericordiae vultus”. Il Papa offre spunti importanti di riflessione, stimola alla conversione, spinge alla testimonianza della misericordia.

 

6.Vivere il sacramento della Riconciliazione. Momento specialissimo di quest’anno santo dovrà essere il Sacramento della Riconciliazione. Solo sperimentando concretamente la misericordia del Padre nella nostra vita, cioè il suo perdono che ci rinnova e fa vivere, possiamo diventare davvero “misericordiosi”.

Il tempo della Quaresima dovrà essere valorizzato al massimo per proporre ai fedeli un cammino penitenziale e di riconciliazione che sfoci nel sacramento della Penitenza.

 

7.Celebrare le “24 ore per il Signore”. Da qualche anno il Santo Padre ci invita a un momento speciale di adorazione eucaristica e di Riconciliazione sacramentale.

Per l’anno della Misericordia l’invito si è fatto più pressante. Le “24 ore per il Signore” si celebreranno nel venerdì e sabato che precedono la IV domenica di Quaresima, cioè il 4/5 marzo 2016.

 

8.Praticare le “opere di misericordia”. E’ l’anno della Misericordia e il riferimento alle opere di misericordia materiali e spirituali deve essere costante. Dice il Papa: “Riscopriamo le opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti. E non dimentichiamo le opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti.” (Misericordiae Vultus 15). Ognuno singolarmente, studi quest’anno come queste opere di misericordia possano essere attualizzate e, nella misura del possibile, praticate.

Particolare attenzione dovrà esser posta sulla pratica di queste opere di misericordia all’interno delle comunità ove il vescovo vi ha inviati, superando contrapposizioni e contese, maldicenze e giudizi sommari, divisioni e settarismi. Se non impariamo ad essere misericordiosi gli uni nei confronti degli altri, come potremmo pensare di testimoniare la Misericordia di Dio nella società? Non saremmo per niente credibili.

Se i medici e gli infermieri litigano tra di loro e si ostacolano a vicenda, come potrà la Chiesa essere quell’ospedale da campo a cui così spesso Papa Francesco ci invita?

Vorrei proporre per i primi sette mesi del 2016 di scegliere un’opera di misericordia corporale e una spirituale da mettere in pratica ogni mese.” Fatevi ispirare dalla preghiera di santa Faustina, umile apostola della Divina Misericordia nei nostri tempi: «Aiutami, o Signore, a far sì che i miei occhi siano misericordiosi, in modo che io non nutra mai sospetti e non giudichi sulla base di apparenze esteriori, ma sappia scorgere ciò che c’è di bello nell’anima del mio prossimo e gli sia di aiuto; il mio udito sia misericordioso, che mi chini sulle necessità del mio prossimo, che le mie orecchie non siano indifferenti ai dolori ed ai gemiti del mio prossimo; la mia lingua sia misericordiosa e non parli mai sfavorevolmente del prossimo, ma abbia per ognuno una parola di conforto e di perdono; le mie mani siano misericordiose e piene di buone azioni; i miei piedi siano misericordiosi, in modo che io accorra sempre in aiuto del prossimo, vincendo la mia indolenza e la mia stanchezza; il mio cuore sia misericordioso, in modo che partecipi a tutte le sofferenze del prossimo» (Diario, 163).

 

9.Compiere un pellegrinaggio passando attraverso la porta della Misericordia. Segno particolare del Giubileo è la Porta santa o Porta della Misericordia.

Il Santo Padre ha chiesto che il passaggio della porta santa, a Roma, come in ogni cattedrale del mondo, sia preceduto da un cammino penitenziale, da un piccolo o grande pellegrinaggio.

I singoli, le parrocchie, i gruppi ecclesiali, le associazioni, i movimenti e le stesse Congregazioni religiose, sono invitate perciò quest’anno a compiere un pellegrinaggio alla cattedrale nei modi e nelle forme che saranno ritenute più opportune.

 

Ricevere l’indulgenza giubilare.

Dice Papa Francesco: “Il Giubileo porta con sé anche il riferimento all’indulgenza. Nell’Anno Santo della Misericordia essa acquista un rilievo particolare. Il perdono di Dio per i nostri peccati non conosce confini. Nella morte e risurrezione di Gesù Cristo, Dio rende evidente questo suo amore che giunge fino a distruggere il peccato degli uomini. Lasciarsi riconciliare con Dio è possibile attraverso il mistero pasquale e la mediazione della Chiesa. Dio quindi è sempre disponibile al perdono e non si stanca mai di offrirlo in maniera sempre nuova e inaspettata. Noi tutti, tuttavia, facciamo esperienza del peccato. Sappiamo di essere chiamati alla perfezione (cfr Mt 5,48), ma sentiamo forte il peso del peccato. Mentre percepiamo la potenza della grazia che ci trasforma, sperimentiamo anche la forza del peccato che ci condiziona. Nonostante il perdono, nella nostra vita portiamo le contraddizioni che sono la conseguenza dei nostri peccati. Nel sacramento della Riconciliazione Dio perdona i peccati, che sono davvero cancellati; eppure, l’impronta negativa che i peccati hanno lasciato nei nostri comportamenti e nei nostri pensieri rimane. La misericordia di Dio però è più forte anche di questo. Essa diventa indulgenza del Padre che attraverso la Sposa di Cristo raggiunge il peccatore perdonato e lo libera da ogni residuo della conseguenza del peccato, abilitandolo ad agire con carità, a crescere nell’amore piuttosto che ricadere nel peccato. La Chiesa vive la comunione dei Santi. Nell’Eucaristia questa comunione, che è dono di Dio, si attua come unione spirituale che lega noi credenti con i Santi e i Beati il cui numero è incalcolabile (cfr Ap 7,4). La loro santità viene in aiuto alla nostra fragilità, e così la Madre Chiesa è capace con la sua preghiera e la sua vita di venire incontro alla debolezza di alcuni

con la santità di altri. Vivere dunque l’indulgenza nell’Anno Santo significa accostarsi alla misericordia del Padre con la certezza che il suo perdono si estende su tutta la vita del credente. Indulgenza è sperimentare la santità della Chiesa che partecipa a tutti i benefici della redenzione di Cristo, perché il perdono sia esteso fino alle estreme conseguenze a cui giunge l’amore di Dio. (Misericordiae Vultus 22).

Tale indulgenza plenaria si potrà ottenere compiendo il pellegrinaggio alla Cattedrale e passando attraverso la Porta della Misericordia, come segno del desiderio profondo di vera conversione. Si potrà inoltre ottenere andando pellegrini ai luoghi giubilari indicati nel Decreto dell’Arcivescovo

partecipando alle celebrazioni che vi si svolgeranno durante tutto l’anno giubilare. L’indulgenza si potrà ottenere naturalmente anche nelle quattro Basiliche papali di Roma. In quest’anno poi, ogni volta che un fedele vivrà una o più opere di misericordia in prima persona, otterrà l’indulgenza giubilare.

Com’è noto, per ottenere l’indulgenza annessa all’opera indicata, le condizioni sono le solite: volontà di totale distacco da ogni peccato manifestato attraverso il Sacramento della Riconciliazione; partecipazione alla celebrazione della santa Eucaristia con la Comunione al Corpo di Cristo; recita del Credo; preghiera per la persona del Papa e per le intenzioni che egli porta nel cuore.

L’indulgenza può essere ricevuta anche da quanti per diversi motivi saranno impossibilitati a recarsi alla Porta Santa, in primo luogo gli ammalati e le persone anziane e sole. Vivere con fede e gioiosa speranza questo momento di prova, ricevendo la Comunione o partecipando alla santa Messa e alla preghiera comunitaria, anche attraverso i vari mezzi di comunicazione, è il modo di ottenere l’indulgenza giubilare. L’indulgenza giubilare è bene infine sapere che si può applicare anche ai defunti.

Vi invito a leggere e meditare il libro di Papa Francesco: “Il Nome di Dio è Misericordia”. Conversazione con Andrea Tornielli. Vi aiuterà molto.

 

Conclusione

 

Concludo con le parole di Papa Francesco: “Per tutti, la Quaresima di questo Anno Giubilare è dunque un tempo favorevole per poter finalmente uscire dalla propria alienazione esistenziale grazie all’ascolto della Parola e alle opere di misericordia. Se mediante quelle corporali tocchiamo la carne del Cristo nei fratelli e sorelle bisognosi di essere nutriti, vestiti, alloggiati, visitati, quelle spirituali – consigliare, insegnare, perdonare, ammonire, pregare – toccano più direttamente il nostro essere peccatori. Le opere corporali e quelle spirituali non vanno perciò mai separate. È infatti proprio toccando nel misero la carne di Gesù crocifisso che il peccatore può ricevere in dono la consapevolezza di essere egli stesso un povero mendicante. Attraverso questa strada anche i “superbi”, i “potenti” e i “ricchi” di cui parla il Magnificat hanno la possibilità di accorgersi di essere immeritatamente amati dal Crocifisso, morto e risorto anche per loro. Solo in questo amore c’è la risposta a quella sete di felicità e di amore infiniti che l’uomo si illude di poter colmare mediante gli idoli del sapere, del potere e del possedere. Ma resta sempre il pericolo che, a causa di una sempre più ermetica chiusura a Cristo, che nel povero continua a bussare alla porta del loro cuore, i superbi, i ricchi ed i potenti finiscano per condannarsi da sé a sprofondare in quell’eterno abisso di solitudine che è l’inferno. Ecco perciò nuovamente risuonare per loro, come per tutti noi, le accorate parole di Abramo: «Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro» (Lc 16,29). Quest’ascolto operoso ci preparerà nel modo migliore a festeggiare la definitiva vittoria sul peccato e sulla morte dello Sposo ormai risorto, che desidera purificare la sua promessa Sposa, nell’attesa della sua venuta.

Non perdiamo questo tempo di Quaresima favorevole alla conversione! Lo chiediamo per l’intercessione materna della Vergine Maria, che per prima, di fronte alla grandezza della misericordia divina a lei donata gratuitamente, ha riconosciuto la propria piccolezza (cfr Lc 1,48), riconoscendosi come l’umile serva del Signore (cfr Lc 1,38)” (Papa Francesco: Messaggio per la Quaresima 2016).

Auguro a tutti voi e alle vostre famiglie Buon Anno Santo della Misericordia e buona Quaresima

Fraterni saluti.

 

Sac. Don Santo Canonaco

Vicario Ep.

 

 

 

 

AVVISI

 

Ricordo a tutti i Diaconi la Giornata di spiritualità a Laurignano Domenica 14 Febbraio Prima Domenica di Quaresima. La giornata sarà animata dal  Padre Superiore dei PP. Passionisti di Laurignano con questo orario:

Ore 9,30 Ora Media

Ore 10,00 Ascolto della Parola, segue riflessione personale e Adorazione

Ore 12,00 Condivisione della Parola

Ore 13,00 Pranzo

Ore 15,30 Vespro

ORE 16,00 Ci si trasferisce in Cattedrale per partecipare  ore 17,00 all’imposizione del Pallio al nostro Padre Arcivescovo da parte del Nunzio Apostolico in Italia S. E. Mons. Adriano Bernardini insieme ai Vescovi della Metropolia per vivere questo intenso momento di comunione. Seguirà la Celebrazione Eucaristica.

L’Ufficio Liturgico  comunicherà le vesti da indossare e il luogo della vestizione.

SI PREGA DI COMUNICARE LA PARTECIPAZIONE AL PRANZO AL DIACONO RAFFAELE STELLA Cell.340 7074404 PERCHE’ BISOGNA COMUNICARE IL NUMERO PRECISO  AL P. SUPERIORE

Domenica 21 Febbraio come da Programma Formazione Permanente in Seminario ore 16,00-19,00 sul tema: Ascoltare: l’arte di udire… Comunicare: l’arte di donare… Relazioneranno i Coniugi Gennaro e Luisa Falcone “Casa sulla Roccia”.

 

Si raccomanda di non prendere nessun altro impegno in quanto quelli Diocesani devono avere la prevalenza su tutto.

 

Vi aspetto numerosi

 

Don Santo

 

Una lettera ai diaconi per la quaresima e l'Anno Santo
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