LUPUS IN FABULA.
Da Donnarumma solo autogol.
Siamo sicuri che il problema sia legato solo al mondo del calcio? Purtroppo, no. Provate a rileggere quanto descritto sopra e ad applicarlo a tanti altri settori della vita di oggi e scoprirete quanti fratelli Donnarumma popolano la nostra società, in cui ormai i valori sono altri rispetto a quelli genuini di una volta e che se tutto va a rotoli è anche perché tanti giovani sognano di poter agire con l’arroganza dimostrata da Donnarumma e compari. Che autogol, che tristezza!
C’è un ragazzo di diciotto anni che ha fatto parlare di sé tutta l’estate. Naturalmente, non stiamo parlando di un ragazzo “normale”, con ciò volendo indicare un giovane che, a quell’età, si prepara a costruire il proprio futuro sui banchi di scuola, con entusiasmo, ma anche con l’ansia del futuro. Il ragazzo si chiama Gigio Donnarumma, è considerato un “fenomeno”, ma solo perché, per la sua età, è già un bravo calciatore, bravissimo anzi, ma che ancora deve dimostrare di essere un campione. Le prime pagine le ha conquistate non per le sue prestazioni sportive, ma per una vicenda che racchiude tanti aspetti negativi non solo per sé, ma per l’esempio che dà ad altri giovani che dai coetanei più famosi apprendono molto, nel bene e nel male.
Gigio, all’inizio dell’estate, ha dovuto decidere se restare il portiere del Milan, società che lo ha fatto crescere e aff ermare sin da bambino. In un contesto non contaminato sino all’esasperazione dal dio denaro, la permanenza nel club originario sarebbe stata scontata. Non fosse altro che per gratitudine. Invece no. Essa è arrivata dopo un iniziale voltafaccia che lo aveva portato a non rinnovare il proprio contratto, peraltro già molto remunerativo. Poi, invece, l'ingaggio è stato rinegoziato a sei milioni di euro all’anno e il tradimento è stato evitato, ma non sappiamo ancora se dimenticato dai tifosi. Ecco che, con il rinnovo, è emerso il peggio di questa vicenda che ha visto protagonista il ragazzo. Infatti, lo stesso, in concomitanza all’accordo, ha deciso di non presentarsi agli esami di maturità, rinviati in precedenza appositamente dalla Commissione per consentirgli di partecipare a un altro evento sportivo. Il giovanotto ha preferito volarsene a Ibiza, sull'aereo privato di Raiola, il suo procuratore, al quale sono state attribuite gran parte delle ultime bizzarrie del ragazzo. Poi, con il suo contratto faraonico in tasca, ha preteso anche la stipula di un altro contratto per il fratello maggiore, calciatore mediocre, che sarà il terzo portiere del Milan a un milione di ingaggio. Un milione di euro per non giocare con ogni probabilità neanche una partita. Alla fi ne, che resta di questa vicenda? A noi sembra di poter rispondere che questa vicenda estiva ci restituisce un ragazzo viziato e mal consigliato, che probabilmente per il suo presente ed il suo futuro avrà tanti soldi, ma che ha messo a nudo il peggio di sé. Il rifiuto a sostenere gli esami di maturità, per le modalità con cui è avvenuto, dimostra che per lui, ma purtroppo per molti giovani, la scuola, se ci sono i soldi, non solo non serve a nulla, ma che di essa se ne può prendere gioco umiliando insegnanti e istituzioni, preferendovi un bagno a Ibiza. Un altro terribile insegnamento viene dalla sistemazione del fratello, con cui si aff erma spudoratamente che per “lavorare” e guadagnare bene, basta avere un fratello famoso, a prescindere dalle proprie qualità.
Siamo sicuri che il problema sia legato solo al mondo del calcio? Purtroppo, no. Provate a rileggere quanto descritto sopra e ad applicarlo a tanti altri settori della vita di oggi e scoprirete quanti fratelli Donnarumma popolano la nostra società, in cui ormai i valori sono altri rispetto a quelli genuini di una volta e che se tutto va a rotoli è anche perché tanti giovani sognano di poter agire con l’arroganza dimostrata da Donnarumma e compari. Che autogol, che tristezza!
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