Per una custodia del diritto al riposo
Papa Francesco, in un discorso ai sindacalisti della CISL, qualche anno fa, ci ha parlato di “una sana cultura dell’ozio”, ci ha insegnato, dunque, da buon gesuita, che il riposo non è necessariamente sinonimo di ozio. Ci ha ricordato che “La persona non è solo lavoro”
“Perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa”: riprendo queste parole del Signore Gesù per farci introdurre nelle nostre vacanze. È un incoraggiamento, sì, ma è anche un’affermazione che soddisfa un po’ il nostro bisogno di sentirci “apposto con la coscienza”, che trova riscontro anche nell’articolo 36 della Costituzione Italiana, dove il Legislatore ribadisce che “il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”.
In realtà, credo possa rivelarsi efficace vivere il “riposo come luogo teologico”, cioè: non un tempo vuoto o da sprecare, un tempo in cui oziare, ma l’occasione propizia per riprendere le redini della nostra dimensione umana e di quella spirituale.
Un tempo soprattutto per prendersi cura del proprio corpo, per imparare ad “ascoltarlo” e acconsentire alle richieste “del soma”, troppo spesso inevase in tempo di lavoro. Anche Papa Francesco, in un discorso ai sindacalisti della CISL, qualche anno fa, ci ha parlato di “una sana cultura dell’ozio”, ci ha insegnato, dunque, da buon gesuita, che il riposo non è necessariamente sinonimo di ozio. Ci ha ricordato che “La persona non è solo lavoro”, che lavoro e riposo, in altre parole, vanno – e devono andare – di pari passo.
Il Papa ha coniato l’espressione di “custodia del diritto al riposo”, che nel linguaggio della fede è una dimensione umana e divina nello stesso tempo. Sì, perché anche nelle nostre membra corporee possiamo trovare Dio.
Il riposo, allora, non è una semplice astensione dalla fatica e dall’impegno ordinario ma un’occasione per viver pienamente la propria creaturalità, elevata alla dignità filiale da Dio stesso.
Cogliamo questi preziosi spunti del Papa per scoprirci signori (che impegnano la loro signoria) del lavoro e non schiavi. Il vero tempo del riposo, sospende il lavoro professionale, ed è sacro, perché ricorda all’uomo e alla donna che sono fatti ad immagine di Dio.
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