Le sante sentirono dentro di loro il fuoco dell’amore di Dio e lo trasmisero agli altri
Le quattro dottoresse della Chiesa
I Dottori della Chiesa hanno arricchito il cristianesimo con il loro pensiero, le loro azioni, le loro virtù e la loro santità
I Dottori della Chiesa sono quei grandi nomi della tradizione religiosa cattolica, che hanno arricchito la Chiesa con la loro testimonianza di fede, il loro pensiero teologico e le loro virtù. Il titolo “Dottore della Chiesa” viene concesso o dal Papa o da un Concilio, una volta conclusosi il processo di canonizzazione che eleva un determinato personaggio alla posizione di santo. La Chiesa ortodossa e quella cattolica si attengono ai medesimi principi per attribuire questo riconoscimento ad una persona; in particolare, guardano alla sua dottrina, all’erudizione religiosa e alla santità in vita. Ad oggi sono 36 i Dottori riconosciuti dalla Chiesa Cattolica tra uomini e donne. Per quanto la presenza maschile sia ancora rilevante (Gregorio I, Sant’Ambrogio, Sant’Agostino, San Girolamo e gli altri), quattro donne sono state nominate “Dottoresse” della Chiesa: Caterina da Siena, Teresa d’Avila, Teresa di Lisieux e Ildegarda di Bingen. Le prime due ricevettero questo riconoscimento nel 1970 da Paolo VI, mentre Teresa di Lisieux l’ottenne per volontà di Giovanni Paolo II nel 1997 e Ildegarda di Bingen nel 2012 su decisione di Benedetto XVI. Queste quattro figure storiche sono state oggetto delle ricerche effettuate dalla filosofa cristiana Siobhan Nash-Marshall, titolare della Mary T. Clark Chair of Christian Philosophy al Manhattanville College di New York, che ha pubblicato in questi giorni la monografia “Luoghi dell’Infinito” insieme a Giuseppe Lorizio, al teologo Jacques Servais, alla monaca carmelitana Cristiana Maria Dobner, all’italianista Antonella Dejure, allo storico Franco Cardini, a Francesco Follo e alla benedettina Anna Maria Cànopi. Queste quattro donne si sono distinte per i loro pensieri e i loro scritti, grazie ai quali offrono un contributo decisivo alla comprensione dei misteri della fede, permettendo ai credenti di avvicinarsi sempre più alla verità del Dio. Hanno vissuto con autenticità ed eroismo la loro fede, e la loro esistenza è stata specchio di quell’immenso amore divino che rende l’uomo libero. Santa Caterina da Siena, patrona d’Italia, vissuta nel XIV secolo in Toscana, in una terra segnata da scontri fratricidi e battaglie politiche e religiose, è raffigurata con il libro (simbolo della dottrina) e il giglio (segno di purezza). Trascorre la vita prodigandosi per i più bisognosi e redigendo i suoi testi teologici, in cui mostra tutto il suo afflato spirituale e la vicinanza a Gesù. Autrice del “Dialogo della Divina Provvidenza”, confida nella salvezza rappresentata dal Papa e dalla Chiesa per tutti i fedeli. Nelle sue “Lettere” offre consigli e cerca di dare conforto a sovrani, condottieri e gente comune, riservando loro le stesse cure rivolte agli infermi che assiste. Sposa Gesù con nozze mistiche sancendo con Lui un sodalizio imperituro, e vivendo una vita di preghiera e digiuno. Affronta con saggezza questioni spinose della sua epoca, tra cui la pacificazione dell’Italia e il ritorno della sede pontificia da Avignone a Roma. La religiosa e mistica spagnola, Teresa d’Avila, si impegna nella riforma dell’Ordine carmelitano e fonda, nel 1562 ad Avila, il primo Carmelo riformato. La malattia e le lunghe degenze a letto non le impediscono di vivere pienamente la sua fede in Dio, sviluppando grandi virtù evangeliche ispirate all’amore per il prossimo, al senso di umiltà, al distacco dai beni terreni, alla speranza teologale. Nel testo “Vita” sostiene l’idea di amicizia tra l’uomo e Dio, basata sull’imitazione della vita di quest’ultimo e sulla sua umanità. La mistica francese Santa Teresa di Lisieux o del Bambin Gesù e del Volto Santo, venerata come patrona dei missionari, è la santa patrona di Francia con Sant’Anna, madre della Vergine Maria, e Giovanna D’Arco. Educata dalle benedettine, Teresa si avvicina alla vita monacale dopo una serie di tentennamenti da parte della famiglia, e in seguito ad un pellegrinaggio a Roma dove implora Papa Leone XIII di farle prendere i voti. Ricerca la santità nei piccoli gesti quotidiani, che diventano grandi se compiuti con amore per Dio. Santa Teresa segue quella “piccola via” che la conduce a Gesù, pur sentendosi sempre piccola e consapevole dei propri limiti, come riporta nel capolavoro “Storia di un’anima”. La suora benedettina tedesca Ildegarda, vissuta nel XII secolo, è una mistica di comprovata spiritualità che fa esperienza di visioni fin da piccola. Fonda il monastero di Bingen am Rhein ritrovandosi spesso in contrasto con il clero. Riesce a dedicarsi alla predicazione aperta all’esterno e non rinchiusa nei monasteri. Si occupa di teologia, di musica, di scienze naturali e di medicina, lasciando libri profetici tra cui “Conosci le vie”. Ha rapporti con Enrico II d’Inghilterra, con Federico Barbarossa e Bernardo di Chiaravalle, contraddicendoli e contrastandoli con il suo acume. Queste donne hanno veramente conosciuto il volto del Signore; sono mistiche, amanti della preghiera e del sacrificio. L’amore per Dio le ha rese tenaci e forti abbastanza per resistere alle intemperie dei loro tempi. In loro si è acceso quel fuoco riformatore che brucia sempre più quando si è dalla parte della verità, dalla parte dell’unico Signore della vita che è Dio Padre.
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