Niente potrà fermare la corsa del lieto annuncio
La parola chiave di questa domenica è disprezzare
La parola chiave di questa quattordicesima domenica del tempo ordinario è disprezzare. Letteralmente significa non apprezzare, cioè non dare valore a qualcosa o a qualcuno. Il disprezzo è un sentimento che nasce da un cuore incapace di riconoscere il bello, il vero e il bene che sta di fronte. Talvolta è frutto dell’invidia, della rabbia, ma anche dell’ignoranza.
Un animo superbo non va oltre le proprie ragioni e non trova giovamento in nulla che non provenga da sé. Il disprezzo può nascere anche dalla mancata accettazione dei propri limiti. Pur di non ammettere le proprie fragilità, si fanno passare i pregi degli altri come difetti.
Quando, ad esempio, un valore non viene più vissuto, invece di ammettere questa incapacità, si fa di tutto per sminuirlo, in modo che la mediocrità di pochi divenga la norma di tutti. Anche Gesù è stato oggetto di disprezzo. L’evangelista Marco ci racconta che addirittura sono gli stessi concittadini di Gesù a non accogliere la sua predicazione.
Il disprezzo ferisce e potrebbe anche paralizzare; tuttavia, Gesù sembra non lasciarsi influenzare da questi aspri giudizi.
Si meraviglia di un tale atteggiamento, ma prosegue nella sua missione. Va avanti. Non distoglie lo sguardo dal suo obiettivo.
Non è facile reagire come Gesù. Quando anche noi come credenti veniamo disprezzati e perseguitati a causa del Vangelo spesse volte abbiamo paura, ci sentiamo scoraggiati e forse nel nostro cuore si insinua una voce che dice: “Ma chi te la fa fare?”. Nei momenti di difficoltà, il maligno si insinua e ci induce a lasciare tutto. Proprio quando il nostro cuore diviene più lento abbiamo bisogno di chiedere a Gesù di renderlo agile con la grazia del suo santo Spirito. Come cristiani dobbiamo prepararci a vivere sempre più momenti come quelli vissuti da Gesù a Nazareth. Sta terminando il tempo del consenso plebiscitario e si sta inaugurando il tempo della testimonianza sofferta.
Le persecuzioni ideologiche in nome di presunte libertà ci aiutano ad assocciarci a Gesù disprezzato e tenace, rifiutato e fermo nella sua missione. Cari amici, il vangelo odierno sembra particolarmente parlare a noi tutti. Il vangelo degli applausi ha dischiuso le sue ultime pagine, ora mettiamoci in ascolto del Vangelo del Crocifisso Risorto. Chiediamo la grazia di non avere paura di ricevere disprezzi e divenire minoranza. Non siamo soli, con noi insultato e vilipeso c’è Gesù, seguiamo lui e niente potrà fermar
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