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STASERA ASCOLI-COSENZA (ORE 21)

Cosenza che campionato sarà? 7 giornalisti rispondono.

7 giornalisti espongono il loro pensiero al riguardo della nuova stagione che il Cosenza si appresta ad affrontare. Tiene banco nei testi anche la situazione della Serie B in attesa del parere del Collegio di Garanzia del Coni. 

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Cosenza che campionato sarà? 7 giornalisti rispondono.

Ci siamo. Con i playoff lasciati di molto alle nostre spalle (foto di copertina presa dalla pagina facebook del Cosenza calcio), i satelliti che girano attorno al pianeta Cosenza calcio sono tutti in attesa delle ore 21. In quel momento i Lupi esordiranno in B dopo 15 anni di lontananza. Abbiamo chiesto a 6 giornalisti, sia della carta stampata che del mondo digitale, di parlarci, secondo il loro individuale punto di vista, della stagione che il "brigantino" rossoblu si appresta a sostenere, in una categoria dove ha dominato il caos più totale nella fase organizzativa. 

Vittorio Scarpelli

VITTORIO SCARPELLI - GAZZETTA DEL SUD

Dove eravamo rimasti? Pescara. Eh già, la sbornia di Pescara. La notte più bella dell’ultimo ventennio a tinte cosentine. La notte che ha spalancato le porte dell’albergo a quattro stelle (in attesa della quint…A) dopo tre lustri di digiuno. Stagioni trascorse a pane e acqua, certo, ma delle volte anche meno. Perché nell’inferno della D il rancio è tutt’altro che prelibato. E quando anche la serie C sembrava calzare a pennello per i silani, il colpo di genio. Pescara, appunto.

Ad Ascoli inizia un’altra storia. Nuova di zecca ma vecchia abbastanza per far riassaporare certi gusti. Toccherà allo chef Braglia deliziare il palato fine dei tifosi rossoblù con altri piatti prelibati, anche se la cucina cadetta è più impegnativa. La brigata rossoblù, però, è stata arricchita. Ai vari capitan Corsi, Saracco, Dermaku, Pascali, Palmiero, Mungo, Turino, D’Orazio e Baclet – tanto per citarne alcuni – si sono aggiunti elementi del calibro di Capela, Varone, Verna, Di Piazza, Maniero e Legittimo, oltre al cosentino purosangue Garritano, approdato in riva al Crati anche per sfatare il mito di un patron Guarascio contrario ai “prodotti locali”. Anche perché tra il sou-chef Occhiuzzi e il resto dello staff (tra cui Pincente e Fischetti) la cosentinità in cucina sarà garantita. Gli ingredienti li ha scelti accuratamente il ds Trinchera, che si è preso una rivincita grande così grazie al finale trionfale, ma non vorrà rivivere i difficili mesi dell’avvio.

Prima portata Ascoli-Cosenza. Con la speranza che sia l’inizio di un menù di leccarsi i baffi per i “lupi”.

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ROBERTO BARBAROSSA - TUTTO SPORT

«Obiettivo mantenere la categoria. Inutile illudersi e sognare In grande. Il Cosenza dovrà lottare per mantenere la cadetteria, meritatamente conquistata lo scorso mese di giugno dopo quindici anni. Un campionato difficile, che vede ai nastri di partenza squadre importanti, vincitrici di scudetti, rappresentanti di grandi città: una sorta di A2  come tanti addetti ai lavori hanno affermato.

Che Cosenza vedremo? Che squadra il DS Trinchera ha consegnato alle sapienti ed esperte mani di Piero Braglia? Difficile dirlo oggi: come sempre sarà il terreno di gioco a dare la risposta. Importante è stata la riconferma pressoché immediata del tecnico, artefice principale del salto di categoria. Tecnico capace, navigato, in grado di motivare il gruppo e di ottenere il meglio dai giocatori a disposizione. Nessuno si dovrà sentire titolare ha più volte dichiarato il mister ma, chiaramente, si parte da alcune certezze. Una su tutte il gruppo che, lo scorso anno, ha conquistato la serie B. Un gruppo che giustamente non è stato smantellato e che dà affidamento per la categoria alla luce, anche, dei rinforzi arrivati nel corso del calcio mercato. Tutti i reparti sono stati rafforzati e l'organico rossoblù ci sembra un grado di conquistare la salvezza.

Importante la conferma in attacco di Tutino: un segnale che va al di là del valore tecnico del giocatore, dimostrando come Cosenza sia, ormai, piazza rispettata ed ambita. Dopo avere lavorato quasi in sordina, con rinforzi importanti ed in ogni reparto, Trinchera ha piazzato quattro colpi importanti negli ultimi giorni di mercato a conferma di come, la società, tenga a mantenere la cadetteria per costruire, mattone dopo mattone, un futuro sempre più importante.

Ci apprestiamo, dunque, a vivere un campionato avvincente, nel quale squadre come Verona, Palermo, Perugia, Brescia sembrano potere recitare un ruolo da protagonista. Il Cosenza dovrà lottare per ottenere la salvezza ma ha le carte in regola per centrare l'obiettivo. Serviranno umiltà, grinta, applicazione e compattezza da parte dell'intero ambiente. La serie B è un bene prezioso per tutta la provincia e, tutti, dobbiamo lavorare per conservarlo. Buon campionato a tutti».

segreto

FRANCO SEGRETO - CORRIERE DELLO SPORT-STADIO

«Parto nel qualificare il calciomercato. Credo che il voto migliore sia il 6,5, soprattutto, per le ultime 48 ore. In precedenza nonostante le difficoltà, Trinchera aveva fatto il possibile. Inizialmente erano arrivati solo Capela, Bearzotti e Varone. Arrivato Tutino, alla squadra mancava qualità, come rimarcava anche il tecnico Braglia nel dopo gara di Trapani. In particolare in attacco e centrocampo. Con le sue brave amicizie Trinchera ha avuto due buoni prestiti dalla Fiorentina, come Baez e Schetino. Baez fa della corsa e della velocità la sua arma migliore e vincente. Entrambi sono calciatori molto tecnici, trattano molto bene la palla. A questi si sono aggiunti i 4 inserimenti dell'ultimo giorno di mercato. Mi riferisco al difensore Legittimo, piede mancino, che Braglia aveva avuto quando era a Lecce con Trinchera direttore sportivo. Personalmente l'ho seguito dai tempi del Trapani, credo che possa dare esperienza ad un reparto formato da Dermaku, Capela, Pascali, Tiritiello, Pasqualoni, Idda. Il suo arrivo porta esperienza.

Serviva, d'altro canto, un centrocampista di qualità. Al reparto occorrevano rinforzi dato che molti calciatori, come Bruccini, Mungo e Trovato non erano (alcuni lo sono tutt'ora) nel migliore della condizione. Al che è arrivato Luca Vera, di proprietà del Pisa. Lo scorso anno era al Carpi dove giocò 40 partite segnando 4 gol. Le due ciliegine sulle torta sono state Garritano e Maniero. Il primo è un cosentino doc, cresciuto nelle giovanili dell'Inter con già una buona esperienza in B. IL secondo deve riscattare la stagione negativa dello scorso anno a Novara dove segnò solo 4 reti e la squadra retrocesse in terza serie. Però, potrà dire la sua se verrà servito in un certo modo. Per quanto riguarda le ambizioni, il Cosenza deve partite con un unico obiettivo quello di mantenere la categoria. Braglia è convinto che la squadra disputerà un buon campionato, specialmente se il campionato rimarrà a 19 squadre in attesa del responso del Collegio di Garanzia di Coni, riunione prevista in data 7 settembre. La salvezza ha la stessa importanza della vittoria del campionato. La rosa fa leva su alcuni calciatori di esperienza, come Verna, Dermaku, Maniero, e di prospettiva, come Palmiero e Tutino. Comunque, la vera garanzia del Cosenza è Piero Bralgia.

Ad oggi nella B il caos regna sovrano perché il presidente della Lega e quelli delle altre società hanno spinto per il campionato a 19. Occorrerà vedere, ripeto, cosa avverrà al Collegio di Garanzia: potremmo avere un campionato a 19, 22... addirittura 25... in tutto questo la B ha deciso di partire ugualmente. Non c'è molta chiarezza».

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ELISENO SPOSATO - SOLO COSENZA

«Dopo 15 anni il Cosenza torna a disputare un campionato di Serie B, e lo fa carico delle speranze dei suoi tifosi che cullano non solo il sogno proibito della Serie A ma, più realisticamente, quello di rinverdire i fasti delle squadre guidate da Bruno Giorgi e Alberto Zaccheroni, solo per citarne alcuni.  L’organico messo a disposizione di Piero Braglia, che con i suoi 63 anni sarà il tecnico più “anziano” ai nastri di partenza della Serie B, è un mix di giovani di belle speranze e calciatori esperti che dovranno misurarsi in un campionato difficile e ricco d’incognite che, alla vigilia della partenza, non sappiamo se manterrà il format a 19 squadre, oppure verrà trasformato in corso d’opera dai vari gradi della giustizia sportiva ed amministrativa, cui stanno ricorrendo le squadre che ambivano ad occupare i posti lasciati vacanti dai fallimenti di società blasonate come Bari, Cesena ed Avellino.

Il Cosenza 2018-19 presenta ben 13 volti nuovi e 15 conferme della passata stagione, seppure qualche calciatore come il portiere Perina e il difensore Pasqualoni, sono dati per partenti in direzione Serie C.  Tra i volti nuovi spiccano il portiere Cerofolini, nazionale Under 19 fresco vice campione d’Europa, proveniente dalla Fiorentina, gli attaccanti Di Piazza, giocatore dal sicuro rendimento anche in B, e Riccardo Maniero figlio di quel Enrico che vestì anche lui la casacca rossoblù dal 1983 al 1988, conquistando la storica promozione in Serie B. Maniero vanta una lunga esperienza in Serie B e conta di rilanciarsi con la maglia silana, dopo qualche stagione non proprio positiva. A centrocampo spicca la figura di Luca Garritano, cosentino doc ed atleta di grandi qualità tecniche, che finalmente arriva a vestire la maglia della squadra del cuore. Difesa confermata in blocco, con l’aggiunta di ottimi calciatori che hanno brillato in Serie C (Legittimo e Tiritiello) cui si aggiungono giovani di prospettiva come Anastasio, scuola Napoli lo scorso anno a Parma, e Capela proveniente dal Carpi. Importanti le conferme dei prestiti di Palmiero e Tutino, così come promettono bene i rinforzi Schetino, Varone, Verna e Baez.

Il mercato, in attesa delle risposte che darà il campo, credo vada giudicato positivamente, per le agioni espresse sopra, anche se il Presidente Guarascio valuta solo la formula dei prestiti ed offre quasi sempre solo contratti annuali ai calciatori, con il rischio che se questi operano bene in campionato, si corre il rischio di non averli la stagione successiva, come era capitato con Tutino passato al Carpi, prima del suo ritorno a Cosenza in questa sessione di mercato.

Dovremo abituarci ad un campionato di sofferenza, perché molti calciatori rossoblù sono alla loro prima esperienza in categoria, e perché abbiamo visto che gli avversari si sono tutti notevolmente rinforzati, alcuni per tentare la scalata in Serie A, ed altri per ben figurare in questa stagione. Al Cosenza toccherà il difficile ruolo di squadra neo promossa, che verrà considerata come una delle cenerentole del campionato, e su cui nessuno punterà, mentre noi ci auguriamo che possa  essere la squadra rivelazione del torneo, che possa sorprendere tutti».

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 ANTONIO CLAUSI - COSENZA CHANNEL

 «Il mercato del Cosenza è assolutamente positivo. Nel senso che i Lupi hanno le carte in regola per centrare la salvezza. Questo avverrà probabilmente lottando contro le altre contendenti, personalmente penso al Carpi, al Cittadella, al Venezia.

Per quanto concerne Piero Braglia, la sua riconferma è molto importante. Ricordo che lui è l'allenatore più anziano della Serie B. E' il sesto con più panchine nella seconda serie tra tutti i suoi colleghi. Pertanto conosce bene come comportarsi in questa categoria. In più gli è stato riconfermato l'organico della promozione a cui sono state aggiunte pedine importantissime come Garritano, Maniero e Capela. Dico questi tre nomi perché, secondo il mio punto di vista, sono profili rilevanti nello scacchiere tattico di Braglia. Probabilmente oggi giocheranno titolari.

Un ruolo fondamentale lo avrà, chiaramente, la società del presidente Guarascio. Società che sta cercando, insieme al comune di Cosenza, di venire a campo alla situazione riguardante lo stadio "San Vito - Gigi Marulla". Dovrebbe iniziare a breve la rizollatura del terreno dopo che si è stato livellato il fono del campo. E' un corsa contro il tempo per dare la possibilità al Cosenza di giocare la partita contro il Verona in casa»

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RAFFAELE TRUNCE' - SPORT TEAM CALABRIA 

«La serie cadetta non è mai stata così incerta a livello strutturale come quest'anno. La confusione ha padroneggiato per tutta l'estate a partire dalle questioni velenose dei fallimenti riguardanti società importanti come Avellino, Bari e Cesena. Da lì in poi è stata un'escalation di continui equivoci tra Lega di B e FIGC, che non hanno fatto altro che alimentare il caos relativo al ripescaggio o meno di altre società con conseguente modifica dell'articolo 49 NOIF. Una instabilità che ha generato parecchio nervosismo tra gli addetti ai lavori e non ha fatto sicuramente bene al calcio italiano. Non so se sia giusto il campionato a 19, 20 o 22. L'unica cosa intollerabile a mio parere è che il criterio di ripescaggio sia ancora legato ai meriti sportivi di una società, mentre secondo me dovrebbe contare solo ed esclusivamente la posizione nell'ultimo campionato.

Arrivando al Cosenza credo che Trinchera abbia allestito un ottimo organico, è stato importante avere mantenuto una base di giocatori importanti dell'anno scorso (Tutino, Dermaku, Palmiero tra tutti) per poi inserire innesti di assoluto valore come Maniero e Garritano. È una rosa che può certamente dire la sua in campionato, non mancheranno momenti di difficoltà durante la stagione ma sono sicuro che l'esperienza di un allenatore come Braglia può aiutare a superare tutti gli ostacoli per arrivare ad una salvezza più che tranquilla. La serie B è abbastanza spietata nella sua classifica: basta una piccola serie di risultati positivi e ti ritrovi in posizioni prestigiose, ma con qualche passo falso di troppo poi si riapre lo spauracchio di essere coinvolto nella lotta per non retrocedere. In generale penso che il Cosenza non perderà la sua “fame" di matricola e su questo aspetto costruirà un grande campionato.

La serie cadetta è sempre stato un campionato combattuto punto su punto e gara su gara,  lo stesso sarà quest'anno. Nelle ultime stagioni sono scomparse anche quelle squadre materasso che finivano il campionato con pochi punti, segno che il campionato si è livellato verso l'alto ed è più competitivo anche in zona salvezza. Per quanto riguarda le zone alte di classifica, Benevento Palermo e Crotone hanno qualcosa in più sulla carta rispetto alle altre. Ma poi si sa che è il campo a decidere e quindi aspettiamoci qualche sorpresa che il campionato di Serie B ha sempre riservato»

fabio mandato

FABIO MANDATO - PAROLA DI VITA

«L'incertezza sul numero di squadre che prenderanno parte al prossimo  campionato di Serie B 2018 - 2019 non ne favorisce un'analisi completa. Mai, a memoria, il torneo cadetto aveva avuto un inizio di stagione così tormentato, ma iniziare ora è necessario.

Tre squadre attrezzate per il salto di categoria: il Benevento, il Verona e il Palermo. Un gradino dietro, il Crotone, quest'anno affidato alle cure di Stroppa. Una considerazione: con il tesoretto retrocessione, chi scende dalla A sembra poter investire meglio, forse una stortura del calcio italiano. La caccia allora è alle outsider: Lecce, Cremonese e Foggia possono dare fastidio per le zone alte. Sarà un campionato di buon livello, con calciatori che hanno una militanza anche lunga in Serie A.

E il Cosenza? C'è grande curiosità per vedere all'opera la squadra di mister Braglia, peraltro il tecnico più anziano della categoria. Gli ultimi innesti hanno certamente migliorato la rosa e reso più sereni i tifosi, dopo il crollo in Coppa Italia al "Grande Torino". Ci sarà bisogno di tempo per trovare la cerchia, migliorare affinità e intesa, e per questo occorre tanta pazienza. Alla lunga, la squadra garantirà un campionato di buon livello, senza grossi patemi d'animo. La rosa è dignitosa in ogni reparto, ma sarà il campo a dire la verità. Questa piazza è sempre stata trampolino di lancio per tanti giocatori: se Maniero farà più di 10 gol, rilancerà la sua carriera, mentre Tutino e Garritano, per fermarci al reparto offensivo, possono crescere ancor di più. Primariamente, però, Braglia dovrà assicurare una difesa granitica. E' il primo passo verso una stagione serena.

L'unica perplessità è sul numero di giocatori in rosa, che ora appaiono davvero tanti. Il tecnico dovrà essere bravo a gestirli, e Braglia ha probabilmente il carattere giusto. Arrivare tra le prime otto significherebbe aver fatto una stagione oltre le aspettative».

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