"Cosenza non dimenticherà mai Marulla"
Funerali del campione rossoblù a piazza Loreto. Un bagno di folla per omaggiare l'ex centravanti bruzio. Emozione e commozione sul volto dei tifosi. E un messaggio di speranza dal pulpito.
Una delle immagini più belle che consegna alla memoria il giorno del funerale di Gigi Marulla è quella dei bambini della scuola calcio che il "tamburino di Stilo" ha fondato: "Gigi Marulla vive in noi" - c'era scritto sulle magliette che i piccoli hanno indossato. Porte aperte nella chiesa dei Sacri Cuori di Gesù e Madonna di Loreto, nel cuore della città, per tributare l'ultimo saluto terreno al bomber del Cosenza. Chiesa colma fino all'inverosimile, caldo asfissiante. 21 luglio 2015, uno dei mesi più caldi degli ultimi decenni. Nessuno, però, è voluto mancare all'appuntamento. Tutti intorno alla famiglia, provata, stanca. Il sorriso di Kevin, il figliolo, attuale team manager dei Lupi, quasi a dare serenità a chi, con occhio corrucciato, si avvicinava per salutarlo. Tra i banchi i compagni di una carriera, da Luciano De Paola a Ugo Napolitano. Anche Albertino Urban, il furetto dal cuore sempre rossoblù, non ha voluto mancare. Pianti, commozione, emozione. Ad avvicinarsi alla bara, per l'occasione ricoperta di drappi di rossoblù, tutta la squadra attuale del Cosenza. Pronti a iniziare una nuova stagione. Perché il Cosenza non muore, e l'affetto dei tifosi, ogni giorno di più, lo dimostra. A maggiore ragione ora che è arrivata la notizia che fra pochi giorni, il 2 di agosto, inizierà anche l'avventura in Coppa Italia: si va ad Ascoli, trasferta lunga, insidiosa. Tante volte Gigi Marulla ha giocato al "Cino e Lillo Del Duca" - nella cittadina picena. i ricordi si rincorrono, nelle voci, nei colori, nei canti di chi trasforma la piazza in uno stadio. "Si è fermato il cuore, la leggenda rimane" - si legge sullo striscione di uno dei gruppi storici del tifo organizzato rossoblù, quel nugolo di giovani cresciuto con il Cosenza nel cuore e che con il cuore in gola entra in chiesa per salutare il campione che tante volte gli ha fatto alzare le braccia al cielo. "Ciao bomber" - si legge ancora qua e là. Piazza Loreto è tappezzata di rossoblù. Alla spicciolata arrivano presidenti, dirigenti, tifosi doc, giornalisti, tutta quella componente che nei decenni ha fatto il calcio a Cosenza. Poi inizia la Messa, anche se in chiesa si sta sempre più stretti. Chiunque arriva vuole vedere, incrociare lo sguardo con la bara di Marulla, che nel frattempo è stata bardata di magliette, sciarpe, gagliardetti rossoblù. “Gigi non passerà mai dalla testa dei cosentini non soltanto perché ha fatto tanti bei gol ed è un grande campione, ma perché non si è mai montato la testa, non ha assunto l’aria da campione. La sua umiltà è pari alla sua bravura” – ha detto don Michele Fortino, il parroco di Loreto, che ha officiato l’Eucarestia. In tanti hanno voluto vivere, insieme a Gigi, anche il rito funebre, occasione vera perché Marulla possa realmente “vivere in noi”. “Non è la morte che ha l’ultima parola sulla vita e sugli uomini” – esorta don Fortino. “Oggi stiamo vivendo un passaggio doloroso ma dobbiamo anche ringraziare il Signore per questa persona”. Al di là della fede calcistica, un messaggio di speranza. Intanto, su facebook, si rincorrono le foto. Della folla in chiesa, di quella che, mano mano, è cresciuta fuori. Fino al tripudio di emozioni e cori sulla piazza. “E Marulla segna ancora, la curva si innamora” – il leit motiv che la fa da padrone. Non poteva essere altrimenti. Il futuro è la memoria ed è il campo. Si riparte con la passione, con quella del pallone che rotola. Fra qualche settimana, in via degli Stadi, quartiere san Vito, le nuove promesse del Cosenza calcio correranno sul prato del “Luigi Marulla”. Magari ora, con questo nome, non sarà difficile realizzare i sogni.
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