Cosenza, una febbre sportiva a colpi di hashtag

Una febbre a coli di hashtag. E' quella che sta accompagnando da qualche settimana i tifosi del Cosenza, che stanno vivendo con passione questi appassionanti play off. A poche ore dal decisivo match contro l'alto Adige (o Sud Tirol che dir si voglia), l'attesa è spasmodica. La corsa al biglietto fatta registrare in settimana è storica e, a nostra memoria, per la rapidità in cui i tagliandi sono andati in fumo, unica. Una voglia di calcio evidente, chiara, forte. Sì, anche grazie agli hashtag, che sono probabilmente l'immagine "social" di una tifoseria che si stringe tutta unita per raggiungere il traguardo. #Portaciapescara richiama lo striscione che la Tribuna A ha proposto qualche partita fa. Pescara è il luogo della finale playoff, dove i lupi di Braglia sperano di arrivare. I lupi, appunto. Allora, #sbraniamoli è l'altro degli slogan che si rinviene sui social. Un invito ancora più forte dopo la sconfitta di Bolzano e soprattutto le parole di qualche giornalista che aveva richiamato, a proposito del Cosenza e di Cosenza, l'Aspromonte. E allora, #comonwolves, avanti lupi!

#Tuttociòcheabbiamo è l'hashtag scelto dalla società attraverso la pagina Facebook. Servirà tutto ciò che il Cosenza ha per portare a casa l'altissima posta in palio. Dopo Bolzano, mister Braglia era stato chiaro: "lotteremo alla morte per tutti i 90 minuti". #infinitywolves, dunque, fino all'ultimo secondo disponibile.

La febbre è febbre, però. Ecco allora #cchistamupassannu, l'altro hashtag che accompagna Corsi e compagni in questi giorni di passione sportiva. Il San Vito - Marulla (Gigi è con le ali in tante foto su Facebook, insieme agli altri eroi della storia rossoblù Catena e Bergamini, prematuramente scomparsi) sarà una bolgia: 19 mila persone. Perché #unitisivince.