Disastro Cosenza, da 0-2 a 3-2. L'Ascoli ribalta tutto
I Lupi si fanno recuperare e superare nel finale. Grossi errori della difesa in tutti i gol subiti. Venerdì sera al Marulla arriva lo Spezia.
Non può che rammaricarsi e leccarsi le ferite il Cosenza uscito sconfitto (3-2) dal “Del Duca”. Andato in vantaggio di due lunghezze, tra primo e secondo tempo, i rossoblù ne prendono 3 dai padroni di casa. Da una parte, la bravura dell’avversario e dell’allenatore Paolo Zanetti di dare fiducia a Ninkovic e Scamacca. Dall’altra la pesante complicità della retroguardia del Cosenza, implicata in tutti i gol subiti. Altro turno a secco, se il punto di Trapani lo si inquadra nel paradigma di un’opportunità non concretizzata. La concretezza fatta vedere in avvio di gara non è stata sufficiente, a fronte di errori, in alcuni casi elementari, della difesa. Ninkovic si è trovato nella disponibilità di avere spazio libero davanti a Perina. Scamacca ha approfittato da un amnesia di Legittimo e nel finale di un combinato disposto di colpe. Se occorreva rivedere, due settimane fa, il centrocampo, adesso il problema viene da più dietro.
Le scelte di Braglia e Zanetti.
Non si smentisce il tecnico del Cosenza, Piero Braglia, che ha mandato in campo dal primo minuto Pierini, largo in avanti a sinistra, nel tridente insieme con Rivière e Bàez, preferendolo a Carretta. L’unica variazione è quella avvenuta in difesa. Bittante, colpito nella notte precedente la partita da un improvviso attacco febbrile, fa spazio al capitano Corsi nel reparto dove torna titolare Salvatore Monaco. L’Ascoli di Paolo Zanetti riabbraccia Ninkovic, in azione dietro Da Cruz e Ardemagni.
Parte bene il Cosenza.
Più motivato è il Cosenza nella prima mezz’ora di gioco. Il lavoro in queste settimane ha battuto molto sulla compattezza dei reparti e sulla coesione reciproca. I Lupi lasciano l’iniziativa all’Ascoli, ergendo linee di filtro più unitarie rispetto agli enormi varchi lasciati nella precedente partita. Nel giro di 6 minuti, il Cosenza si trova già in avanti di due gol. Rivière, che dopo il centro alla Cremonese e quello in nazionale, sembra averci preso gusto. Bàez, al 16’, da calcio d’angolo scova il calciatore della Martinica che controlla, contiene l’aggressione e in girata batte Leali. Il bis arriva, dopo l’annullamento per posizione di fuorigioco di un gol ad Ardemagni, al 21’. Pierini sfonda dalla sinistra e furbescamente riesce ad ottenere un calcio di rigore (al momento del confronto con Brosco, tiene dietro il piede sinistro) che Bruccini realizza (nonostante il tocco di Leali). Rossoblù ancora letali nella prima parte di partita. Il gioco dei silani è più sobrio. I marchigiani, nei primi 35 minuti (e poi fino alla fine della partita), crossano e dribblano di più. Nel confronto sui tiri, se ne contano 4 ciascuno con l’eccezione del 50 % del Cosenza andati a segno. Vi è un sostegno diffuso. Quando i Piceni avanzano, in copertura arrivano pure Bàez e Pierini, pronti poi nello sfruttare il recupero palla.
Ninković gol e (solo) giallo.
I miglioramenti non precludono le pecche. Al 38’, infatti, l’intero reparto difensivo, con la partecipazione di Bàez, si dimentica di pressare a dovere Ninković che su assist di Da Cruz ha accorciato le distanze. Nella circostanza, Corsi, Idda e Monaco sono concentrati a marcare Ardemagni e Da Cruz, mentre Bàez arriva in ritardo nel marcare il trequartista ascolano. Ninković entra così in partita, sviscerando il peggio del suo repertorio. Al 43’ in modo palese spinge Monaco sui tabelloni pubblicitari, ma Massimi lo punisce solo con il cartellino giallo. Per quanto riguarda la gara, l’Ascoli si è fatto più sotto nella situazione in cui il Cosenza si arrocca di più a difesa del risultato.
Secondo tempo teso e macchinoso.
La ripresa ha un altro tenore. Non che l’avvio abbia regalato, a parte i tre gol, emozioni uniche. Pronti, via e all’Ascoli annullano un’altra rete. Al 2’ st Perina vola a salvare sull’incornata di Valentini e Ardemagni in rovesciata butta, successivamente, in porta, ma l’attaccante milanese aveva partecipato all’azione da posizione irregolare. Emergono le tensioni e la fallosità di entrambi, con recriminazioni continue come, a 10 minuti dalla fine, quando Brosco viene messo giù in area e il direttore di gara lo ammonisce per proteste, negandogli la massima punizione.
Scamacca (e Ninković) rivoltano il Cosenza. Errori da rivedere per la difesa silana.
I bianconeri arrivano al pareggio. Le amnesia tornano a visitare il reparto difensivo rossoblù e a sbagliare è chi aveva stupito per continuità di rendimento, Matteo Legittimo. Al minuto 26, su cross di Ninković, si dimentica di avere alle spalle Scamacca (entrato al posto di Ardemagni) che, da solo, beffa Perina. Dopo lo svarione sul serbo, l’errore di Legittimo conferma lo stato confusionale della difesa per lungo tempo, lo scorso anno e in una parte della stagione attuale, perno forte della squadra silana. L’attaccante della nazionale under 21 premia la scelta di Zanetti di buttarlo nella mischia. Servito nuovamente da Ninković e, grazie al ritardo di D’Orazio e dei due centrali, porta in vantaggio l’Ascoli. L’uscita di Pierini, in luogo di D’Orazio e l’accentramento di Legittimo, ha spossato gli equilibri (già provati nel primo tempo) facendosi ribaltare ben due gol di vantaggio. Un vero peccato per i Lupi che vedevano l’approssimarsi l’uscita dalla zona rossa e una grande prova di carattere dell’Ascoli che non perdono contatto con la parte alta del gruppo.
FOTO COSENZA CALCIO
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