Guarascio si arrampica sugli specchi, ma il Cosenza sta perdendo la categoria

Guarascio, quante gaffe!

Era meglio non si fosse presentato ai giornalisti in questa ennesima conferenza stampa straordinaria di una stagione per ora balorda. Una premessa, per tranquillizzare il Presidente: siamo tutti tifosi del Cosenza, vogliamo il suo bene; chi scrive e il 100% dei tifosi rossoblù non remiamo contro. Anzi, siamo arrabbiati perché stiamo perdendo una categoria troppo importante. Per questo sono difficili da mandare giù alcune pillole di Eugenio Guarascio. 

A Braglia: abbiamo fatto di tutto per accontentarlo, "ora tocca a lui". 

Sulla squadra: siamo più forti dell'anno scorso.

Ai tifosi: "c'é gente che dall'inizio va contro il Cosenza". Ma, parafraso, si devono ricordare da dove siamo partiti.

Ai giornalisti: "alzate il livello". 

Sugli investimenti: abbiamo fatto i seggiolini rendendo lo stadio uno stadio da serie B.

Questa stagione è nata male. Punto e basta. Ed è proseguita pure peggio, tra dichiarazioni avventate, conferenze stampa di giustificazione e una gestione societaria (vedi questione Petrone su tutte) alquanto discutibile. In questo marasma, tra calciatori arrivati alla spicciolata e arrivati infortunati (Schiavi, Lazaar), questa squadra non ha mai avuto stabilità. Non c'entra più niente il miracolo di due anni, perché sta per essere dilapidato da questa assurda stagione. Braglia farà di tutto per salvare questa stagione con le sue qualità umane e di tecnico preparato, ma a contorno, quest'anno, c'è stata e c'è tanta confusione. E non conta neanche dire che siamo più forti dell'anno scorso, perché il Cosenza calcio è terz'ultimo ed è pure lontano dalla salvezza diretta. Non conta più dire che il Cosenza ha calciatori richiesti in serie A. 

Comprendiamoci: il presidente Guarascio è in buona fede, ha una gestione oculata economicamente, ma forse la bussola si è persa. Speriamo non sia troppo tardi per non perdere la categoria.

Ora archiviamo quest'altra pagina e stringiamoci attorno al Cosenza.