Guizzo di Baclet nel finale, il Cosenza batte 2-1 la Sambenedettese.
Apre Bruccini, risponde Marchi, chiude Baclet. Ora per il Cosenza c'è il ritorno a San Benedetto.
Stava per rimanere con l’amaro in bocca il Cosenza di Braglia. Perché il pareggio avrebbe avuto il sapore di una sconfitta. Il pari, risultato auspicato alla vigilia della partita dal presidente marchigiano Fedeli, era conveniente alla Sambenedette che poteva giocarsi con due risultati dalla sua parte il ritorno. Ma non doveva finire così e Braglia lo sapeva. Il Cosenza ha ampiamente dominato nei 90 minuti, sgretolando il centrocampo avversario mai in gara e mai efficace nella marcatura su Palmiero ma soprattutto su Mungo nel primo tempo. Tante le iniziative e gli spunti per la squadra di casa, ma poca concretezza dalle parti dell’ex Perina. Il vantaggio di Bruccini ha mandato in visibilio gli oltre 10mila accorsi al Marulla, il pareggio, giunto grazie all’unico tiro della Samb, aveva sfiduciato qualcuno, ma Baclet ha rimesso le cose in chiaro. E poi Tutino si è letteralmente divorato il 3 a 1.
Dunque, sul piano del gioco nulla da dire. Oggi ha vinto il centrocampo, mentre l’attacco ha sdegnato rispetto alle scorse apparizioni. E questo è un tassello da non sottovalutare in vista della trasferta a San Benedetto del Tronto.
Braglia manda in campo il miglior Cosenza che ha conquistato l’accesso ai quarti di finale dei playoff. In porta Saracco e a difenderlo ci sono Idda, Dermaku e Camigliano. Tutti confermati anche a centrocampo, con Mungo nel posto di interno di centrocampo. In attacco le punte del momento, Tutino e Okereke. Francesco Moriero risponde con il 3-5-2. L’attacco è affidato a Bellomo e Miracoli il compito di scardinare la retroguardia silana.
Cronaca. Il Cosenza prende di petto la partita involandosi in avanti subito dopo il fischio dell’arbitro. Ma la prima azione è dei marchigiani che al 6’ con Bellomo sfiorano il palo destro dalla lunga distanza. I Lupi, sotto un tifo assordante del Marulla, rispondono all’11’. Discesa di Okereke in area avversaria e palla per Tutino che calcia centralmente da posizione defilata nel tentativo di trovare la deviazione di un compagno, ma la difesa respinge il pallone in corner. Poi per un attimo lo stadio depenna il ritmo del sostegno, ma è davvero un attimo quello giusto che viene cancellato dalla prodezza di Mirko Bruccini al 23esimo che dai 35 metri punisce l’ex compagno di squadra Pietro Perina. Al 32’ per poco non viene giù lo stadio, perché il Cosenza va vicinissimo al doppio vantaggio. Da un angolo battuto da Mungo e D’Orazio, Palmiero raccoglie un pallone al limite dell’area di rigore e si sfa spazio tra gli avversari. Defilato, tenta il cross, ma il pallone è sfiorato sia da Okereke sia da Tutino. Il Cosenza fa fuoco e fiamme in campo (senza trovare la porta però) e i tifosi ruggiscono sugli spalti. Cosentini assoluti padroni del centrocampo. Braglia ha impostato la propria squadra inserendo Mungo non tanto come interno, ma come regista aggiunto e in appoggio di Palmiero. Qui sta la spina nel fianco delle linee marchigiane, perché Moriero impone un, seppur flebile, pressing su Palmiero, dimenticando totalmente il furetto di Isola Capo Rizzuto. Potenti, anche, gl inserimenti degli esterni di centrocampo, ma nel primo tempo i Lupi riescono a gonfiare solo per una volta la porta di Perina.
Nella ripresa la gara assume tutt’altro copione rispetto ai primi 45 minuti. Il Cosenza cala vistosamente nei ritmi e nell’intensità di gioco, mentre la squadra del Torrione si fa vedere a sprazzi dalle parti di Saracco. Tuttavia, la squadra di casa lascia il campo e i rossoblu delle Marche ne approfittano. Al 16’ arriva il pari firmato Marchi (servito dalla sinistra da Bellomo). Braglia cerca di riprendere l’iniziativa inserendo Baclet (al posto di uno spento Okereke) e Calamai (che solleva Mungo, in sottono nella ripresa). Al 30’, in controtendenza con quanto detto fin’ora, D’Orazio, crossando, si inventa un tiro spettacolare dai 35 metri che per poco non termina in porta. Dopo due giri di lancette Corsi prova il traversone per la testa di Baclet che sfiora il montante alto. L’attaccante francese è colpevole, un minuto più tardi, di aver sbagliato la battuta a rete in condizioni e posizioni molto favorevoli. Dalla bandierina Palmiero per un compagno di squadra che devia di testa per Baclet il quale, sottoporta, non riesce a concludere. Il Cosenza ritrova l’intensità di gioco, ma non la concretezza. Al 38’ D’Orazio serve in area Tutino che invece di calciare in porta, fa la spola per Baclet, ma è troppo sbilanciato per arrivare sul pallone. Ma quello che ribalta la partita è ancora Braglia. Al 42’ i Lupi si riportano in vantaggio con la marcatura di Baclet. L’attaccante scuola Lilla, spalle alla porta, si gira e punisce Perina. I Lupi potrebbero triplicare, ma al 46’ Tutino manda a lato.
Il tabellino
COSENZA (3-5-2): Saracco 6; Idda 6 (45’ st Pascali sv), Dermaku 6, Camigliano 6,5; Corsi 6,5, Bruccini 7, Palmiero 7, Mungo 6,5 (26’ st Calamai 6), D’Orazio 6,5; Tutino 6, Okereke 5,5 (26’ st Baclet). A disp.: Zommers, Boniotti, Pasqualoni, Trovato, Ramos, Loviso, Perez, Braglia. All.: Braglia 7.
SAMBENEDETTESE (3-5-2): Perina 6; Conson 5,5, Miceli 6, Patti 6; Rapisarda 5, Marchi 6,5, Bove 5,5 (33’ st Tomi sv), Gelonese 5,5, Valente 6; Miracoli 5, Bellomo 6,5 (27’ st Di Massimo sv). A disp.: Raccichini, Ceka, Mattia, Stanco, Di Pasquale, Demofonti, Candellori, Ardità. All.: Moriero 5,5.
MARCATORI: 23’ pt Bruccini (C), 16’ st Marchi (S).
ARBITRO: Robillotta di Sala Consilina. Assistenti: Parrella di Battipaglia, Mansi di Nocera Inferiore. Quarto Ufficiale: Zingarelli di Siena.
NOTE. Campo in buone condizioni di gioco. Serata calda rinfrescata da qualche venticello. Spettatori: 10.587 totali di cui 180 tifosi ospiti per un incasso di 101.197 euro. Angoli: 6-6. Ammoniti: Conson (S), Baclet (C) . Recupero: 2’ pt – 4’ st.
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