Il Cosenza non va oltre il pari a Castellammare
1-1 finale sul campo della Juve Stabia, al vantaggio di Ciancio risponde Contessa. Ma c'è rammarico, i rossoblù si sono dimostrati superiori e ora sono a quota dieci in graduatoria.
E’ mancata la concretezza degli attaccanti in una partita nella quale il Cosenza ha saputo governare e amministrare dimostrando la nota confusione in fase di realizzazione. Da un inizio dinamico e al vantaggio meritato si è subito il gol per una disattenzione, ma anche nato dal fatto che i Lupi giocavano in 10 per l’uscita momentanea di Fiordilino dal terreno di gioco e la mancata concessione del direttore di gara di poter entrare a dar manforte alla squadra. Un vero peccato. Un dominio netto al “Menti” di Castellammare che ha prodotto questo pareggio che porta a 4 la striscia positiva del Cosenza. Un successo che è sfuggito per poco, per via dell’ingarbugliato reparto offensivo che costruisce bene il gioco, ma nella parte decisiva della manovra non riesce a centrare l’obiettivo di bucare la rete. Nonostante questo, la squadra di Roselli continua a migliorare abbondantemente. In effetti oggi, la partita si è giocata prevalentemente nella metà campo stabiese con i Lupi a reggere le redini del gioco e i padroni di casa a cercare di colpire in contropiede, tuttavia non producendo reali patemi a Perina.
CRONACA. Zavatteri, alla prima sulla panca della Juve Stabia, sfodera il 3-4-3: davanti a Russo sgambettano Liotti (ex Cosenza), Migliorini e Polak. A centrocampo Obodo e Favasuli detengono la coordinazione della regia. In avanti largo ad Arcidiacono e Gatto sulle fasce con Gomez punta centrale. Roselli ritorna al suo fidato 4-4-2: Pinna, in difesa, sostituisce Ciancio. Sulla fascia destra Criaco torna titolare con la coppia Fiordilino-Arrigoni nel mezzo. In avanti Arrighini si riprende la maglia da titolare con La Mantia.
Partenza sprint. Lupi della Sila entrano subito in gara. L’approccio è dei migliori. Arrighini lanciato dal collega La Mantia si mangia clamorosamente un gol già fatto: il compagno di reparto imbuca Arrighini che, superato Polak, davanti a Russo spara sopra la traversa. Davvero propositiva la truppa del colonnello Roselli che si rende di nuovo pericolosa con Statella. Gli ospiti vedono e approfittano di una Juve Stabia ancora negli spogliatoi alzando il baricentro e, quindi, cercando di imporre e detenere il pallino del gioco. All’8° tiepidamente vengono fuori le Vespe con il tiro di Gomez che è facile preda di Perina. E’ solo un flash, Arrighini si invola in area a va al tiro che va sopra la traversa (il centravanti tuttavia era marcato strettamente da un difensore avversario).
Riecco Criaco. Nei ranghi della Juve Stabia è Arcidiacono a voler scardinare l’attenta retroguardia rossoblu, ma il furetto catanese esce subito al 21° per un fallo rimediato al flessore della gamba sinistra. Dopo circa 6 giri di lancette arriva il meritatissimo vantaggio dei Lupi: Statella è una furia e sfonda sull’out mancino servendo La Mantia che non si mantiene in equilibrio e scivola. Da terra, però, non demorde e mette la palla per il potente tiro di Criaco che va con la botta e batte Russo.
Pareggio… Sembra che per il Cosenza è la partita giusta per centrare il primo successo lontano dal “Marulla”, ma al 33° arriva il pareggio delle Vespe: Contessa approfitta di una disattenzione difensiva e batte Perina. Si recrimina per il fatto che il direttore di gara non abbia permesso a Fiordilino di entrare (uscito precedentemente per un colpo alla faccia), ma da regolamento l’arbitro doveva prima verificare la condizione del giocatore.
Ancora la confusione. Il viatico nella ripresa è stato l’identico. Cosenza padrone del campo, Juve Stabia a cercar di contenere e ripartire. La Mantia, come Arrighini nel primo tempo, sbaglia sottoporta. Fiordilino recupera e serve con l’attaccante a sbagliare la mira e calciare alto. La difesa regge bene le poche incursioni effettuate dalle Vespe. Fiordilino ha dimostrato ancora una volta di valere la maglia da titolare gestendo la manovra, con l’ausilio di Arrigoni, con tranquillità e autorevolezza. Pinna, al posto di Ciancio, ha dato un grande contributo con le sue falcate e assist in area sulla fascia in cui vi era anche il treno ad alta velocità, lo Statella express, davvero un Frecciarossa sulla corsia mancina e non solo, anche nelle ripartenze per vie centrali. Ora, la confusione ha continuato a persistere in avanti. Arrighini bene nel fraseggio e nei movimenti, ma astratto davanti allo specchio. Incomprensioni ed errori tra gli attaccanti non hanno permesso il raggiungimento della metà, la marcatura per ottenere il trionfo finale. Servono i loro gol per ottenere punti e raggiungere gli obiettivi prefissanti. Abbiamo visto Raimondi entrare e sbagliare nel finale: su una ripartenza dal limite dell’area non ha avuto il coraggio di calciare e a servito male Arrighini, ma anche quest’ultimo non ha cercato di arpionare il pallone e indirizzarlo in porta. In quei minuti, gli ultimi, c’è da dire il fattore stanchezza il quale ha, anche, determinato l’esito.
Il tabellino:
JUVE STABIA (3-4-3): Russo (55’ Modesti), Liotti, Migliorini, Polak, Cancellotti, Favasuli, Obodo, Contessa, Arcidiacono (21’ Vella (91’ Romero)), Gomez, Gatto. A disp.: Romero, Mileto, Carillo, Carrotta, Caserta, Mascolo. All.: Zavettieri.
COSENZA (4-4-2): Perina, Corsi, Pinna, Arrigoni, Tedeschi, Blondett, Criaco (71’ Guerriera), Fiordilino, Arrighini, La Mantia (71’ Raimondi), Statella. A disp.: Saracco, Soprano, Di Somma, Ciancio, Minardi, Ventre, Vutov. All.: Roselli.
Arbitro: Francesco Fourneau (Ass. Stazi e Mangino)
Marcatori: 28’ Criaco (C), 33’ Contessa (JS)
Ammoniti: Favasuli, Cancellotti, Gatto (JS), Corsi (C)
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