Mariangela Perrupato alle Olimpiadi di Rio
Nel nuoto sincronizzato l'atleta nativa di Castrovillari. Ora si racconta a PdV.
Ha mosso i suoi primi passi a Saracena Mariangela Perrupato, atleta delle Fiamme Oro che parteciperà alle prossime olimpiadi a Rio de Janeiro nella disciplina del nuoto sincronizzato. Nata a Castrovillari 27 anni fa, la giovane atleta ha iniziato la sua storia sportiva a Genova, dove attualmente vive la famiglia, nella sportiva “Sturla”. La sua ultima medaglia l’ha messa al collo ai campionati Mondiali di nuoto della scorsa estate che si sono svolti a Kazan, in Russia, aggiudicandosi il terzo posto nel duo sincro misto insieme a Giorgio Minisini. Tra le partecipazioni che Mariangela vanta insieme alle sue colleghe sincronette ci sono: l’Argento nella coppa Europa nel 2009, il settimo posto ai mondiali di Shangai nel 2011, le Olimpiadi di Londra del 2012 conquistando il settimo posto e i Mondiali di Barcellona nel 2013 dove ha raggiunto il quinto posto nella categoria squadra libero ed il sesto posto nel combo. Il nuoto sincronizzato è uno sport acquatico che combina nuoto, danza e ginnastica ritmica. Richiede capacità di stare in apnea, potenziamento di muscoli necessario per rimanere a galla e per effettuare i “salti” in acqua, elasticità articolare ed abilità nell’interpretazione delle coreografie, senza dimenticare e sottovalutare l’importanza di andare di pari passo con il partner di gara o con l’intera squadra durante l’esibizione. Proprio da Rio, Mariangela ci ha dedicato qualche minuto del suo tempo, tra un allenamento e l’altro, per raccontarci della sua passione per il nuoto sincronizzato che è per lei una ragione di vita.
Come e quando è nata la passione per questo sport?
La passione per il nuoto sincronizzato è nata quando ero solo una bambina. Ho iniziato nella sportiva “Sturla” di Genova, la mia prima società, e non ho più smesso. Ne è passato di tempo da allora, più di vent’anni di attività, divertimento e sacrificio. Il nostro è uno sport che richiede tempo e duri allenamenti che, però, in termini di soddisfazioni, mi hanno ripagata di tutte le fatiche e le rinunce cui sono stata “costretta” a intraprendere. Una vita lontana da casa, dalla mia famiglia, dagli affetti più grandi. Ma rifarei tutto!
Quanto è importante la famiglia per raggiungere determinati risultati?
La famiglia è vitale. E’ grazie ai miei genitori se ho raggiunto risultati importanti. Senza di loro non ce l’avrei mai fatta. Penso ai lunghi allenamenti, ad orari improbabili e a loro sempre al mio fianco; a scarrozzarmi da una piscina all’altra. Ma oggi, possiamo dirlo insieme, ne è valsa la pena.
Viste le tue radici calabresi, cosa consiglieresti ad un ragazzo/a del Sud che vuole intraprendere il tuo stesso percorso?
Anche in termini sportivi, purtroppo, il Mezzogiorno offre meno possibilità agli atleti. Poche squadre, disciplina non conosciutissima e meno possibilità. Ma chi ha dei desideri deve inseguirli sempre. A chi sogna di diventare un grande atleta consiglio di metterci sempre tutto se stesso. Per raggiungere gli obbiettivi occorrono sacrifici enormi e tanta dedizione. E ancora: grinta, testa e tanta volontà. Ma la fatica, alla fine, paga sempre.
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