TARANTO-COSENZA 0-3
Un Cosenza mai visto strapazza il Taranto. Finalmente trionfa il calcio
Caccetta e compagni tornano al successo con forza e bel calcio. De Angelis ha rivoltato la squadra come un calzino. Bene anche Cavallaro
Toh, chi si rivede a Cosenza: il calcio! Partita da applausi della squadra di Stefano De Angelis a Taranto. Non c'è da scrivere molto, soprattutt0 per chi ha avuto il privilegio di guardare il match. Di certo nessuno oggi s'è addormentato vedendo giocare i calciatori rossoblú. A Taranto è arrivato un perentorio 3-0, di certo favorito dalla superiorità numerica in favore del Cosenza, ma comunque particolarmente significativo. Verrebbe da dire: peccato che ora c'è la sosta. Ma tant'è, bisogna ancora migliorare. Quel che è certo, è che in pochi giorni De Angelis ha rivoltato la squadra ocme un calzino. Non tanto negli uomini, in attesa che arrivi pure qualche rinforzo dal mercato, quanto nell'atteggiamento. Il calcio è un gioco semplice. Diventa maledettamente complicato se viene privato delle sue essenze, dei suoi fondamentali. A Cosenza non si vedevano da un po'. Ahinoi...! Il primo Cosenza di Stefano De Angelis ha fatto divertire. Sì, senza alcuna esagerazione. Palla bassa, fitta rete di passaggi (fino a pochi giorni fa era rarità vederne due di fila, specie lontano dal San Vito), sovrapposizioni, baricentro alto. Non sembrava vero contare otto uomini su dieci di movimento nella trequarti avversaria. Né assistere ad anticipi di Tedeschi e Blondett a metà campo. La migliore gara di Capece da play puro, ordinatissimo e senza buttare via la palla come il più anonimo dei dilettanti, l'apporto straordinario di Corsi e D'Anna sulle fasce. E poi Cavallaro, finora oggetto quasi non identificato e vera spina nel fianco della difesa ionica. Senza dimenticare il solito Statella, uomo di quantità e qualità. Di certo, a Taranto si è visto il miglior Cosenza da qualche anno a questa parte. Ma ci voleva così tanto a giocare a calcio?
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