Un anno magico per il Cosenza
Va in archivio il 2015, con la salvezza anticipata e la bella ciliegina della Coppa Italia.
8 e 22 aprile sono indubbiamente le due date che meglio rappresentano il 2015 calcistico della città di Cosenza. Andata e ritorno della finale di Coppa Italia di Lega Pro tra Cosenza e Como. Una doppia sfida stravinta dai Lupi. Decisa dalle reti di Statella, Criaco e De Angelis a Como e da Ciancio a Cosenza innanzi ad un pubblico che contava oltre 10mila tifosi. Un popolo acclamava i suoi beniamini come, ai tempi dei romani, la città di Roma accoglieva in festa l’esercito e il suo generale in ritorno da un guerra vinta. Il generale Roselli, subentrato a Cappellacci come Armando Diaz subentrava la sera del 8 novembre 1917 a Luigi Cadora. Roselli trovò una “legione” con tante problematiche, sfiancata da tutte le parti e in una grave posizione di territorio, di classifica. Il condottiero umbro riordinò i ranghi e, con calma, umiltà e tanto lavoro, organizzò sia la risalita in campionato, come la resistenza di Diaz sul Piave e sul monte Grappa, e la conquista della Coppa, che possiamo paragonare alla storica vittoria dell’esercito italiano a Vittorio Veneto in cui venne severamente sconfitto l’esercito austroungarico. Appunto la Coppa Italia di Lega Pro. La vittoria, il giusto riscatto contro una stagione iniziata nel peggiore dei modi nella quale si rischiava l’incubo dei dilettanti.
E’ esatto parlare del 2015 come la conquista di questo importante trofeo, ma dobbiamo ricordare, anche, i sacrifici e il buon lavoro che ha portato questa compagine e conquistare sia la Coppa e sia la salvezza, che sembrava quasi insperata dopo 10 giornate di campionato. Con l’arrivo di Roselli, lentamente la squadra iniziò ad ingranare punti e ergersi in una migliore situazione di classifica. Ma anche con il nuovo tecnico non mancarono i momenti difficili: la sonora sconfitta di Foggia (4-1), di Aprilia (1-0) contro la Lupa Roma e quella che più è ricordata, amara, di Catanzaro (1-0). Si aprì un nuovo momento brutto. Dopo Catanzaro, il Cosenza era chiamato, alla 26esima giornata, a rispondere immediatamente la domenica seguente, contro la Reggina (che navigava a 16 punti all’ultima posizione). In soccorso della squadra sui vari social si attivarono numerosi appelli a riempire lo stadio. Si organizzarono pullman da tutta la provincia. Alla domenica il campo non era totalmente riempito, ma le presenze rispetto agli scorsi match erano aumentate. La squadra vinse, 2-0, riportando entusiasmo fra i tifosi. Fu la svolta. Dopo questo trionfo, giunsero in ordine, il pareggio di Pagani (0-0), l’imposizione (2-0) casalinga contro il Matera, il pareggio (1-1) a Castellammare, la bella e sofferta vittoria al “San Vito-Marulla” contro il Lecce (1-0), il pareggio di Messina (0-0), il successo esterno a Lamezia (0-1), il pareggio a reti bianche contro il Savoia in casa, il pareggio di Ischia (1-1). Risultati utili che diedero la possibilità al Cosenza di arrivare alla salvezza e scacciare gli spettri della D.
Alla fine il 2015 va ricordato non solo per la Coppa, ma per la vittoria di un gruppo solido che è riuscito dalle difficoltà a riveder le stelle. Poi la nuova stagione. Quella in cui un giocatore, Andrea Arrighini, è tornato a gonfiare le reti del Ceravolo. Il Cosenza è quarto, la storia continua...
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