Al via all'Annunziata l'ambulatorio centralizzato di preospedalizzazione
Lo spazio ha l’obiettivo di concentrare, in un unico ambulatorio, le attività diagnostiche – esami strumentali e di laboratorio, visite, compresa quella anestesiologica – propedeutiche all’intervento chirurgico prescritto.
All’Annunziata di Cosenza è stato attivato, in via sperimentale, l’ambulatorio centralizzato di preospedalizzazione per i pazienti che devono essere sottoposti a interventi chirurgici, interventi di pacemaker e ablazione percutanea ecoguidata per il trattamento dei tumori epatici.
L’ambulatorio dedicato, già in funzione dalla scorsa settimana, allocato nell’ingresso principale dell’Hub di Cosenza, operativo dalle ore 8.00 alle ore 16.00, ha l’obiettivo di concentrare, in un unico ambulatorio, le attività diagnostiche – esami strumentali e di laboratorio, visite, compresa quella anestesiologica – propedeutiche all’intervento chirurgico prescritto.
Al termine del percorso, durante il quale il paziente è sottoposto anche a tampone molecolare per SARS-COV 2, si accede al ricovero pre-operatorio.
La procedura di preospedalizzazione elaborata dalla dr.ssa Maria Francesca Galdini responsabile della Struttura Convenzioni, CUP, Alpi e Monitoraggio Prestazioni Ambulatoriali, centralizza la lista d’ attesa degli interventi chirurgici in elezione e dei ricoveri programmati e consente la riduzione dei tempi medi di ricovero, accelerando i tempi delle liste stesse e ottimizzando la gestione delle sale operatorie.
Notevoli i vantaggi anche per i pazienti che eseguono in un’unica giornata, in un unico ambulatorio gli esami pre-operatori, riducendo al minimo tempo indispensabile i disagi correlati alla degenza in luoghi di cura lontani dalla propria residenza e non dovendo recarsi di persona nei diversi reparti in cui si eseguono gli accertamenti clinico/strumentali propedeutici all’intervento.
“Il protocollo – ha dichiarato la dr.ssa Galdini – consente una presa in carico dei pazienti ottimale e risponde al più generale dovere di assistenza, non solo in termini strettamente clinico-sanitari, ma anche in termini di gestione logistica e predisposizione ottimale dei percorsi di assistenza e cura, fruiti dai pazienti.”
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