Creatura e Creatore al centro della Settimana di preghiera della cultura ebraica
Il saluto della diocesi nell'intervento del vicario don De Paola.
Anche quest’anno la comunità ebraica di Napoli ha organizzato in Calabria la Settimana Europea della Cultura Ebraica, giunta alla sua diciassettesima edizione. Ancora una volta Cosenza è tra i centri della nostra regione, che hanno ospitato le manifestazioni. Con la presenza di insigni relatori e del Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Napoli, Dottor Umberto Piperno. Tra i presenti, don Dario De Paola, delegato per l’ecumenismo e il dialogo della nostra Arcidiocesi, che ha portato i saluti di monsignor Nolè. Il tema unico per l’Europa è stato "Lingue e dialetti ebraici", ma ogni Comunità ha caratterizzato il suo programma. In Calabria, accanto ai due temi forti delle migrazioni forzate delle comunità ebraiche a causa dell’espulsione dalla Spagna nel 1492, e dell’alfabeto Ebraico- con la sua sacralità e con il significato simbolico delle lettere che lo compongono - l’attenzione è stata posta sulle stesse dinamiche che hanno interessato anche il Regno di Napoli dal 1510. Da una parte le migrazioni della popolazione ebraica in tutto il territorio europeo, che hanno prodotto lo sviluppo di nuove lingue per la commistione tra ebraico e lingue locale. La docente Petrusewicz ha ben presentato la nascita in territorio germanico dello Yddish, la sua evoluzione e la sua sparizione a causa della Shoà. Dall’altra, la tragica esperienza delle conversioni forzate, per gli Ebrei rimasti sui territori. La Calabria non è uscita indenne da questo processo e se, come evidenziato da uno studioso, l’ebraico non ha lasciato tracce linguistiche, si sono invece sedimentate le tradizioni delle famiglie dei Marrani, cioè dei convertiti che hanno conservato nel segreto la fede ebraica con i suoi riti e le sue tradizioni.
Il rabbino Umberto Piperno meditando sull’immaturità della creatura umana, che non è ancora pienamente umana, ha sottolineato che proprio su questa creatura "incapace" grava la responsabilità di realizzare il ciclo della storia, correggere quanto non va nella nostra realtà, sta a lei far si che la notte diventi giorno. E le relazioni di fraterna amicizia che si stanno sviluppando in Calabria, fanno ben sperare che proprio qui sia arrivata l’alba. Non diverse le considerazioni del Dott. Pugliese - Referente per la Calabria della Comunità Ebraica di Napoli - che fa riferimento alla piccola luce della lucciola, unica parola ebraica rimasta nei dialetti calabresi, e pensa che alla nostra generazione spetti il compito di scoperchiare un vaso!
Anche don Dario, già nei suoi saluti, ha sottolineato che proprio nel linguaggio si riverbera sull’uomo l’immagine del Creatore, che costruisce relazioni di Amore con la sua creatura. Se l’uomo purtroppo non è capace pienamente di questo, è pur vero che quanto si oppone all’Amore non è in grado di vincere definitivamente sulla vita, e questa produce sempre qualcosa di nuovo, bello e buono. Ha auspicato che questi incontri possano riconciliarci pienamente e rafforzarci nel cammino intrapreso di arricchimento reciproco e di un incontro fraterno.
Pia Morimanno
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento