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Il "cuore nuovo" di Beatrice Fazi

La "Melina" resa famosa da Un medico in famiglia, una delle fiction più riuscite di RaiUno, si racconta a Parola di Vita. Una bella storia tutta da leggere, nel nome dell'amore per la vita.

foto fermenticattolicivivi.wordpress.com

Beatrice Fazi, la Melina della famosa fiction “Un medico in famiglia”, è un volto noto del piccolo schermo. Attrice di teatro, di cinema e di televisione, ha raccontato l’esperienza della sua conversione in un libro intitolato “Un cuore nuovo. Dal male di vivere alla gioia della fede”. Un’autobiografia nella quale ripercorre il suo trasferimento a Roma per studiare recitazione, le prime esperienze da studentessa fuori sede che gusta “la libertà” e la ferita più lacerante della sua vita: un aborto praticato a venti anni. Da questo momento inizia ad entrare in un tunnel fatto di disturbi alimentari, crisi, apatia, fino all’incontro casuale, qualche anno dopo, con una compagna di università. Una “Dioincidenza”- come la chiama la Fazi- che la riavvicina alla Chiesa. Lentamente si rialza, incontra Pierpaolo, il suo futuro marito, e insieme intraprendono un percorso di fede in una comunità del Cammino Neocatecumenale. Dalle pagine del suo libro emerge chiaramente come un cuore, seppur indurito dalle esperienze negative, possa sciogliersi nel momento in cui accoglie la Misericordia del Signore. Il 25 ottobre scorso ha portato la sua testimonianza  in Calabria: a Cosenza la mattina, in occasione della presentazione della fondazione “Il cuore in una goccia”,  a Paravati il pomeriggio,  per “l’incontro dei giovani” che si è svolto presso la fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”. Le abbiamo rivolto qualche domanda:

Da attrice ad autrice di “Un cuore nuovo. Dal male di vivere alla gioia della fede”, come è nata l’idea di scrivere questo libro?

Io non avrei mai creduto di essere capace di farlo. L’ho fatto quasi per obbedienza! Era già molto tempo, infatti, che mi veniva chiesto di girare nelle diocesi per parlare con i giovani, i fidanzati e le famiglie della mia  particolare conversione. Dal momento che è difficile in poco tempo raccontare bene tutti quelli che sono i particolari di questa fantastica storia che Dio ha voluto iniziare con me e mio marito, mi è stato chiesto da un mio amico, Fabio Salvatore, un autore che pubblicava con la Piemme, di incontrare il suo editore per parlare di questo progetto di scrivere nero su bianco la nostra esperienza. Così è nato “Un cuore nuovo”.

Perché questo titolo?

Il titolo è scaturito nella preghiera, dall’idea che ciò che serve davvero per la nostra conversione è chiedere che il Signore ci dia un cuore capace di amare come il suo. Quando incontri Dio- ed inizi ad approfondire il discorso dei comandamenti- vieni a contatto con la sua legge e ti sembra impossibile compierla! Ma il Signore ci dice attraverso Ezechiele:“Io vi darò un cuore nuovo”, che significa “Io vi darò uno spirito nuovo che vi porterà ad osservare i miei precetti”. Così è stato nella mia vita.

La famiglia: pietra miliare della tua vita e luogo di verifica della vocazione: come riesci a conciliare gli impegni familiari con la carriera di attrice?

E’ un dono di Dio. La famiglia, che prima non credevo di poter mai costruire, è diventata il luogo in cui io mi sono maggiormente realizzata come donna ma anche come artista, perché ci vuole molta creatività per tener su una famiglia in allegria! Riesco a conciliare facendo male tutto-  io dico sempre così- e  non vergognandomi di chiedere aiuto quando ne ho bisogno. E poi posso sempre contare su mio marito che è meraviglioso, davvero un santo!

La piccola Maddalena, tre mesi appena, è la quarta figlia. Una scelta controcorrente quella di aprirsi ancora una volta alla vita. Come è stato vissuto in famiglia il momento dell’attesa e il suo arrivo?

Abbiamo pregato tanto per l’arrivo di questa bambina perché prima di lei ne avevamo già persi due. Io credevo di non poter avere più figli perché sono grande, ho 43 anni! Ma i miei figli volevano tantissimo una sorellina, hanno pregato tanto. Quando abbiamo scoperto di essere in attesa eravamo combattuti tra gioia e preoccupazioni. Quando è nata ha portato gioia, comunione e felicità nella nostra famiglia. Una cosa mi ha colpito tantissimo: l’altra sera rincasando- lei era con me-  Fabio, il mio primo figlio, ha avuto un moto di esultanza quando l’ha vista e mi ha detto: “Mamma, ma ci pensi?E’la mia sorellina! Prima non c’era e adesso c’è!”. I miei figli più grandi hanno contemplato questo mistero della nascita di una vita che prima non c’era e adesso fa parte della nostra famiglia. Anche perché il mio terzo figlio ha 8 anni, per cui ormai eravamo abituati a pensare la nostra famiglia di 5 e invece adesso siamo in 6!

Quale messaggio si sente di lanciare ai tanti giovani che sognano il mondo dello spettacolo?

Di aspirare sempre alle cose alte e belle. Ma anche di capire che la loro vita sarà straordinaria veramente se la porranno nelle mani del Signore e se metteranno il loro lavoro artistico al Suo servizio. Vivere senza Dio, pensare di potersi realizzare da soli ti fa scoprire che lavori, lavori, lavori…ma poi non riempi quel vuoto, quel desiderio che hai nel cuore di pienezza! Quello può colmarlo soltanto Dio.

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