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Il racconto di un'avventura straordinaria in Africa

Alcuni volontari del Moci di Cosenza nel Continente Nero per alcune iniziatine umanitarie. Si sono raccontati.

Il racconto di un'avventura straordinaria in Africa

Gianfranco Sangermano, Marco Scarpelli, Francesco Montalto e Francesca Basile sono ragazzi come tanti. Hanno un lavoro, degli affetti, degli interessi. Conducono vite diverse, ma sono legati a doppio filo da un’esperienza comune che di recente ha investito di luce nuova il loro quotidiano: un viaggio da volontari in Africa. Precisamente in Kenya. La loro storia comincia qualche mese fa, lo scorso settembre. A raccontarla è venerdì scorso, proprio Sangermano, responsabile del MOCI di Cosenza, in un incontro aperto al pubblico durante il quale una serie di diapositive parla per lui della realtà parallela del terzo mondo. I ragazzi partono con la finalità di controllare l’operato della scuola che l’associazione ha inaugurato nel 2014 a Wote, nella regione del Maqueni. Un edificio in piena regola, dotato di servizi igienici, acqua potabile, cucine, lavagne, banchi e dormitori. E popolato da una quindicina di giovani allievi animati da un’inesauribile voglia di imparare. Dopo Wote il loro viaggio si snoda verso il cuore del Kenya. Un Paese funestato da una sanguinosa guerra contro l’estremismo islamico somalo e composto da una minoranza di miliardari che abita centri commerciali e grattacieli vertiginosi accanto ad immense baraccopoli di rifiuti e lamiera. Come a Nairobi, la capitale, la città con il secondo “slum” più grande dell’Africa. Si chiama Kibera, conta oltre un milione di residenti, è una piccola metropoli. Gianfranco e i suoi colleghi si fermano qui per toccare con mano l’operato di padre Jairo, missionario che si occupa delle situazioni più critiche all’interno della bidonville. Da Kibera i volontari arrivano all’altro grande slum di Nairobi, Mukuru, dove un pugno di giovani keniani, con il sostegno del Moci, regala ai bambini in età scolare un vero e proprio progetto di doposcuola gratuito, fatto di lettura di libri, pittura, condivisione di esperienze comuni. Dopo Nairobi ci sono altri posti, altre facce, altre esigenze in un viaggio frenetico, senza sosta. In una nazione che è cresciuta rispetto al passato ma le cui criticità sono purtroppo ancora molte. Dalla mancanza di medici specializzati alle fogne a cielo aperto, dalle strade sterrate all’analfabetismo quasi incontrastato. Dopo quindici giorni Gianfranco, Marco e Francesco ritornano a casa. Francesca rimane in Kenya, persuasa forse che l’Africa possa regalarle qualcosa che la società occidentale non potrà mai darle.

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