Scuole e studi chiusi, a Cosenza si lavora da casa. 17 marzo 2020
Lo smart working è una realtà ormai condivisa, sia per i docenti, impegnati nella didattica a distanza, sia per i professionisti.
In tre giorni il numero di contagiati calabresi è aumentato del'1,4%. Il totale è di 114, una crescita assolutamente prevedibile. La città, però, a questa spiacevole conta, aggiunge anche la paura per le scosse che nella notte hanno riacceso le luci della case e generato un preoccupato vociare. Qualcuno, qua e là, è sceso pure in piazza o ha trascorso qualche ora in macchina.
Giorni difficili, non c'é che dire, che mettono a dura prova anche il lavoro dei tutori dell'ordine. Ma, l'ennesimo appello del primo cittadino, bisogna tenere duro. Un compito condiviso sul campo con i medici dell'Annunziata, chiamati a prestare cura a quattro persone in rianimazione e ad altre in reparto. Sono saliti a 27 i contagiati nella provincia di Cosenza.
Difficile abituarsi a nuovi ritmi di lavoro e a diverse modalità dello stesso, ma lo smart working è ormai una realtà. I primi ad essere coinvolti, anche a Cosenza, sono i docenti, impegnati nella didattica a distanza e nella lezione interattiva. Tante le piattaforme consigliate dal Ministero, che consentono di esperimentare una diversa tipologia di classroom. La scuola, fisicamente intesa, rimane insostituibile, anzitutto per il contatto fisico immediato che realizza, ma le classi virtuali consentono quanto meno di non perdere tempo. "Ho dovuto prima capire il funzionamento della piattaforma, una vera e propria novità per me, che non sono proprio un giovane insegnante" - dice il professor Matteo -. "La dirigente ci ha raccomandato di praticare la lezione a distanza, un sacrificio necessario" - riprende Stefania -. Ma ai ragazzi piace? Risponde Paolo: "Quando ci mandano il link del materiale, abbiamo possibilità di decidere in momento in cui studiarlo; quando invece facciamo lezione con la camera del pc, allora è come essere a casa".
Smart working, si diceva. "Da oggi i nostri dipendenti lavoreranno da casa. Abbiate pazienza, cercheremo di evadere le vostre richieste nel minor tempo possibile". Il messaggio, su facebook, è dello studio commerciale del centro città. A portarsi il lavoro a casa sono le compagnie assicurative e i professionisti. "Chiediamo al presidente del Tribunale di invitare i giudici a provvedere alla liquidazione dei gratuiti patrocini", l'appello che viene dall'Ordine degli Avvocati di Cosenza. Per le "partite IVA", un po' deluse dal decreto "Cura Italia", un momento davvero difficile, con l'impossibilità di fornire consultazioni ai propri clienti. Dispiace, per essere sinceri, che qualche call center, in questa regione, sia ancora aperto. Non sembra questo essere il momento giusto per le offerte telefoniche,
Si moltiplicano, poi, le celebrazioni eucaristiche in diretta facebook. Anche i nostri sacerdoti lavorano da remoto. Se non altro, tra tante parole, l'opportunità di ascoltare la ...Parola buona!
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