Spoke Paola - Cetraro: servono DPI e i tamponi naso-faringei
L’attuale emergenza epidemica da Coronavirus espone al contagio in primis il personale medico e paramedico che, disarmato, combatte una battaglia a mani nude. Essere disarmati difronte la Sars-Cov-2 vuol dire, per il personale ospedaliero, essere esposto a rischio contagio quotidianamente.
“Passeggiare” accanto al nemico invisibile: questa è la sensazione che i cittadini stanno vivendo in queste settimane da incubo in Italia e nel resto del mondo. Sono davvero tante le preoccupazioni e gli interrogativi sulla situazione sanitaria nazionale che si sta rivelando veramente drammatica. Come si evince da comunicato stampa, il personale sanitario dello spoke Paola – Cetraro (medici, infermieri, oss, ausiliari, tecnici) sollecita l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza a fornire i DPI e i tamponi naso-faringei. L’attuale emergenza epidemica da Coronavirus espone al contagio in primis il personale medico e paramedico che, disarmato, combatte una battaglia a mani nude. Essere disarmati difronte la Sars-Cov-2 vuol dire, per il personale ospedaliero, essere esposto a rischio contagio quotidianamente. Nel comunicato, sottoscritto da tutti i direttori dei reparti dell’ospedale del Tirreno, si legge: “nonostante le richiamate prescrizioni e obblighi di legge introdotti dall’inizio dell’emergenza sanitaria, nelle aziende sanitarie italiane continuano a scarseggiare le specifiche mascherine con i filtranti respiratorie le protezioni per gli occhi, necessari a garantire l’incolumità del personale sanitario. A peggiorare il già critico quadro, si aggiunge il fatto che, considerata la scarsità dei tampono naso-faringei, non è possibile testare il personale sanitario entrato a contatto con il virus, con la conseguenza che quanti hanno effettivamente contratto il virus, non adeguatamente equipaggiati, continuano a lavorare da infetti, con conseguente, esponenziale aumento del rischio clinico per gli stessi e per i pazienti con cui entrano in contatto”. I direttori medici delle unità operative che hanno sottoscritto il documento (dottoressa Manes – Cardiologia, dott. Stoppelli – Chirurgia, dott. D’Amico – Medicina, dott. Candela – Ortopedia, dott. Filippelli – Oncologia e dott. Montera – Nefrologia e Dialisi) auspicano, pertanto che tale sollecito venga accolto tempestivamente agli Enti ai quali tali richieste sono indirizzate (Commissario ASP-Cs- dottor Zuccatelli, Direzione Sanitaria PO Spoke Paola-Cetraro e, per conoscenza al Commissario ad acta- Sanità Regione Calabria, dott. Cotticelli, alla Presidenza Regione Calabria on. Jole Santelli e alla task force Regione Calabria) al fine di tutelare il diritto alla salute di quanti operano presso le strutture sanitarie ma, si legge, “per evitare che proprio i luoghi adibiti alla cura si trasformino in un potente strumento di diffusione del virus”.
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