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Rose. Il racconto di una passione iniziata per caso. Oggi è campionessa nazionale di tiro

Storia di una fuoriclasse "al volo"

Valentina Panza giovane studentessa di Rose si allaena con la Tav Castellano

in foto: Valentina Panza

C’è chi pensa che questo sport sia prerogativa degli uomini, ma la sua abilità ed i suoi risultati dicono tutt’altro. Stiamo parlando del tiro a volo specialità fossa olimpica, e lei è Valentina Panza: è una ragazza di Rose, ha 17 anni, frequenta il liceo scientifico ‘Pitagora’ di Rende e si allena al poligono di tiro. È campionessa regionale, ha già vinto alcuni gran premi, laureandosi campionessa nazionale categoria allievi lo scorso 3 settembre a Montecatini Terme.

Non ha problemi nel gareggiare con chi ha più esperienza: il 24 aprile scorso, infatti, è arrivata seconda in una gara di fossa universale subito dietro Roberta Pelosi, campionessa mondiale. Valentina è stata convocata – l’unica del sud – dalla nazionale italiana di tiro. Fa parte della società sportiva ′Tav Castellano′, ed il suo allenatore è Michele Battistelli.

Insieme a lei c’è suo papà Rocco, presenza fissa sia durante gli allenamenti che nelle competizioni: mentre parla con orgoglio delle sue vittorie, scorre sul telefonino le foto scattate durante le competizioni.

 

Valentina, sei giovane, ma già una campionessa. Come e quando hai iniziato?

La mia passione è nata guardando un video su Youtube di Renato Lamera, che è uno showman del tiro a volo, in seguito ho assistito ad un’esibizione del campione del mondo Raniero Testa. Da quel momento è nata la voglia di provare. All’inizio ero terrorizzata dalle armi: sparavo con una carabina senza contraccolpo. Andai per la prima volta sul campo da tiro con mio padre e mia sorella: dopo il loro turno, provai io a sparare, totalizzando 18 punti su 25. Dopo appena 2 mesi feci la mia prima gara.

Hai mai avuto difficoltà nel gareggiare con persone più grandi?

Non mi ha mai dato fastidio: è un motivo in più per fare di meglio. L’unica cosa che ancora mi fa pensare è che alcune volte arrivano persone e rimangono perplesse nel vedere una donna con il fucile in mano: lo reputano ancora uno sport da uomini.

Famiglia, scuola, amici: che ruolo hanno nella tua vita da sportiva?

La mia famiglia è molto importante: questo è uno sport fatto dal 90% di mente e anima. Se uno ha l’appoggio giusto e la giusta motivazione non sbaglia mai. Per quanto riguarda la scuola, non ho problemi: ho una media alta, e i professori vengono incontro alle mie esigenze. Per quanto riguarda gli amici, molti mi sostengono ma alcuni, purtroppo li ho persi per strada.

Cosa vedi nel tuo futuro?

Vorrei intraprendere la carriera universitaria: vorrei scegliere qualcosa che mi riporti alla balistica delle armi e quindi alla mia disciplina, ma non voglio impuntarmi solo sullo sport. C’è anche l’intenzione di indossare una divisa. Spero che questo sport possa essere praticato da più ragazzi, perché siamo rimasti in pochi.

Ci uniamo all’appello di questa giovane campionessa, che tanto successo sta regalando a se stessa e a chi le sta vicino.

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