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Uno studio sulla legislazione anti-blasfemia in Pakistan

Verrà presentato domani a Roma. Il volume è curato da Shahib Mobeen.

Uno studio dedicato alle leggi della blasfemia con particolare attenzione al caso del Pakistan. Sarà presentato domani, 28 maggio (ore 16, via della Missione 4) a Roma presso la Sala Stampa di Montecitorio. Il volume “Legge della blasfemia e libertà religiosa. Il caso della Repubblica Islamica del Pakistan” (Apes, Roma, 2015) è a cura di Shahid Mobeen, docente di storia e del pensiero islamico presso la Pontificia Università Lateranense e di dialogo islamo-cristiano presso la Pontificia Università Urbaniana. Lo studio ricostruisce il concetto di blasfemia sin dalle sue origini, analizzandolo dapprima nelle religioni abramitiche e poi nel particolare contesto pachistano. La cosiddetta legge anti-blasfemia corrisponde in realtà ad alcuni articoli del codice penale pachistano, alcuni dei quali ereditati dalla legislazione dell’impero britannico. Tuttavia negli anni ‘80 e ’90 del secolo scorso l’introduzione di alcune modifiche hanno permesso un enorme abuso della legge “facendo vittime di tutte le confessioni religiose, incluso l’Islam”. Lo studio mostra anche il tentativo del Pakistan di promuovere la legge anti-blasfemia a livello internazionale. Il volume suggerisce accorgimenti finalizzati a ridurre gli abusi della legge. Interverranno, tra gli altri: Paola Binetti; monsignor Enrico dal Covolo, rettore della Pontificia Università Lateranense; padre Gilbert Gill, assistente ecclesiastico Associazione pakistani cristiani in Italia.

Fonte: Sir
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