Ha sconfitto il Coronavirus, Filippo Di Scianni: "Sono nato per la seconda volta"
Dopo 23 giorni di ricovero Filippo Di Scianni è ritornato a casa. Durante le interviste e sui social invita tutti a rimanere in casa
“Dopo 23 giorni di ricovero, di cui 6-7 in gravi condizioni, tornare a casa era l'obiettivo principale. È stato emozionante ritornare, mi ha anche aiutato a stare meglio”. Con queste parole parte il racconto di Filippo Di Scianni, l'assicuratore di Roggiano Gravina che pochi giorni fa è stato dimesso dall'ospedale di Cosenza dopo aver sconfitto il Coronavirus. Nella sua voce emozione e incredulità: “Per me è stata una sorpresa-prosegue-. Chi è affetto da Covid-19 dopo le cure viene sottoposto a due tamponi che devono risultare entrambi negativi. Dopo il primo, che non era andato molto bene, dopo 24 ore sono stato sottoposto al secondo; la sera, alle 18 un'infermiera dopo il prelievo mi ha detto di sottopormi ad una Tac e poi di tornare a casa. Per me è stata una sorpresa”. Febbre alta e tosse i sintomi presentati: “Dal 5 al 13 marzo sono stato a letto a causa della febbre alta, dopo 3 giorni è comparsa la tosse. Il 9 ho contattato il personale sanitario per richiedere il tampone, che mi è stato fatto poi dopo qualche giorno". “Dopo l'esito positivo sono stato ricoverato all'ospedale di Castrovillari e dopo due giorni, dopo la Tac e una serie di controlli, a causa della mancanza di attrezzature per far fronte all'emergenza sono stato trasferito all'ospedale di Cosenza, dove sono stato ricoverato nel reparto di Malattie infettive”. Quando gli chiedo che ricordi ha dei giorni in ospedale sospira e con voce rotta dall'emozione mi confida che “i primi giorni sono stato male a causa delle gravi crisi respiratorie, non nascondo di aver temuto il peggio, non ricordo nulla di ciò che è accaduto durante quei giorni; poi il 18 marzo mi hanno somministrato il Tocilizumab, il farmaco sperimentale che mi ha letteralmente cambiato la vita, già dopo 24-48 ore dalla somministrazione ho iniziato a stare meglio e a non aver più crisi respiratorie”. Pensando agli spostamenti e alle persone incontrate per cercare di far luce sul contagio dice: “Sono stato contagiato da un collega, dimesso due giorni prima di me, durante una riunione di lavoro. Sia io che lui non riusciamo a capire come sia stato possibile visto che non siamo stati al Nord né abbiamo avuto contatti con persone provenienti dal Nord”. Sin dalla comparsa dei sintomi ha adottato un comportamento esemplare per evitare il contagio di altre persone: “Sia io che mia moglie ci siamo chiusi in casa evitando qualunque forma di contatto con l'esterno, per fortuna non ci sono stati altri casi di contagio in paese”. Ora che il peggio è passato invita tutti al rispetto delle regole: “Attraverso le interviste e i messaggi che posto sui social invito le persone a rimanere in casa, questo è l'unico modo per debellare questo ‘mostro invisibile’; purtroppo le persone non percepiscono il rischio, in un attimo i casi possono moltiplicarsi , ad esempio a Torano Castello si sono registrati diversi casi di contagio”. Ci vorrà ancora un po' prima che il signor Filippo possa uscire per fare una lunga passeggiata e ritornare alla normalità. Dopo giorni difficili e la tristezza per la scomparsa di Bonaventura Ferri, il vigile del fuoco morto ieri a causa del Coronavirus, il signor Filippo sta meglio anche grazie “alla vicinanza di mia moglie, dei familiari e di migliaia di persone”. Quando gli chiedo come si sente non ci pensa due volte, e senza alcun indugio dice: “Sono nato per la seconda volta, sicuramente!”.
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