Il racconto degli spari nel Palazzo di Giustizia di Milano nelle parole di un testimone cosentino

"Ero in Tribunale, nel corridoio principale del terzo piano.. All'improvviso ho sentito rumori forti, come se fosse una porta che veniva sbattuta violentemente. In realtà poi ho realizzato fossero degli spari". A parlare così è Raffaele De Cicco, cosentino, giovanissimo tirocinante del vice procuratore onorario del Tribunale di Milano dopo quanto accaduto questa mattina.  A metà mattinata, Claudio Giardiello, imputato accusato di bancarotta, ha aperto improvvisamente il fuoco provocando la morte di quattro persone, tra cui un avvocato e il giudice Fernando Ciampi.  Il tutto mentre nella Prefettura milanese, anche alla presenza del Ministro dell'interno, Angelino Alfano, si stava svolgendo una riunione per mettere a punto alcune misure di sicurezza in vista dell'Expo di Milano. "Ho visto delle persone che uscivano credo dall'aula 2 del Tribunale in lacrime - racconta De Cicco - e dalla parte opposta un nutrito gruppo di carabinieri che avanzavano con pistole e mitra". Momenti concitati, quelli che ci descrive. "Stavo prendendo un caffè a due passi dall'aula quando tutto è accaduto. Capita la situazione, sono entrato nell'aula 4bis e con il personale ci siamo barricati fino a che la polizia non ci ha scortati fuori!". Oltre a questo, la tragedia. "Nel mentre dalla finestra ho visto il personale sanitario che tentava di rianimare vanamente dei corpi. Che scena orribile. Non me la dimenticherò mai".Intanto divampano le polemiche sul funzionamento dei metal detector all'ingresso del Palazzo di Giustizia. Uno di essi - riferisce Ansa.it - sarebbe stato rotto. Claudio Giardiello, presunto assassino, dopo essere fuggito in moto è stato arrestato dai carabinieri di Vimercate (Monza e Brianza).