Trovato un accordo per la Grecia. Le prime reazioni a caldo
"Non ci sarà un Grexit". Pronto un piano di salvataggio, ma dall'Ellade si aspettano riforme.
“Il Grexit sarebbe stato un disastro per i greci e per l’Europa. È importante aver raggiunto un accordo”. Guy Verhofstadt, leader dei liberaldemocratici all’Europarlamento è il primo politico a Bruxelles pronto a rilasciare un commento sull’accordo raggiunto all’Eurogruppo, con il piano da oltre 80 miliardi per evitare il default di Atene. Ma immediatamente il commento allarga il campo: “D’altronde il modo con cui si è raggiunto l’accordo non è certo quello con cui l’Ue deve funzionare”. Quindi aggiunge: “Noi non possiamo più permettere agli estremisti di sinistra e di destra di prendere in ostaggio la zona euro. L’unanimità paralizza la nostra Unione e mette i Paesi gli uni contro gli altri”. La “lezione” che Verhofstadt trae dal “thriller greco” è questa: “Una unione monetaria senza una unione politica non può durare. Cambiamo l’Europa affinché ciò non accada più”.
“Non ci sarà un Grexit” e per questo “sono soddisfatto sia della forma sia della sostanza dell’accordo raggiunto”: Jean-Claude Juncker si limita a poche parole. A Bruxelles si comincia a scendere nei particolari del complesso piano di salvataggio della Grecia, che prevede ad Atene passaggi parlamentari e legislativi e prossime, pesanti riforme. La Commissione europea, che Juncker presiede, aveva lavorato a un accordo per evitare il default greco; ugualmente si sono mossi il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e quello dell’Europarlamento Martin Schulz. Nelle trattative notturne i Paesi del nord, dell’est e gli iberici hanno fanno blocco per imporre un salvataggio che prevedesse precise contropartite. Così Nigel Farage, eurodeputato dell’Ukip, indipendentista britannico ed euroscettico, ora afferma: “Se fossi un politico greco voterei contro questo accordo. Se fossi un greco che ha votato no al referendum scenderei nelle strade per protestare”. Farage, che a Bruxelles ha abituato a toni accesi, sostiene che ora il governo Tsipras “è in forse”. Poi aggiunge: “Questo accordo sotto condizione dimostra che la democrazia nazionale e l’adesione alla zona euro sono incompatibili”.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento