Al raduno RnS il cardinale Bagnasco parla di fraternità
38ma convocazione nazionale del movimento. Alle 18 l'intervento di papa Francesco.
“Purtroppo ancora oggi sentiamo il grido di tanti nostri fratelli e sorelle inermi, che a causa della loro fede in Cristo o della loro appartenenza etnica vengono pubblicamente e atrocemente uccisi - decapitati, crocifissi, bruciati vivi -, oppure costretti ad abbandonare la loro terra”. Si è aperta in una piazza San Pietro assolata e gremita da oltre 30mila partecipanti, con la lettura di questo passaggio dell’omelia di Papa Francesco nella Messa per i 100 anni dal “martirio” armeno (lo scorso 12 aprile), la 38ma convocazione nazionale del Rinnovamento dello Spirito Santo (Rns). All'inizio del raduno, prima del cardinale Koch e del pastore Traettino, è intervenuto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, che ha esordito dicendo che “Gesù è Signore” e “noi siamo qui perché crediamo anzitutto nella potenza della preghiera”, ma “crediamo anche nella necessità e nella bellezza della fraternità tra cristiani”. “La nostra preghiera - ha proseguito il presidente dei Vescovi italian, sale potente al cielo”, è segno “della nostra passione per l’unità dei cristiani”. “È l’amore in Cristo, è lo Spirito santo che oggi vogliamo invocare, la sua forza, la sua grazia”. “Facciano nostre le parole del Signore che ci assicura” che “ci darà qualsiasi cosa noi gli chiediamo”, la conclusione del card. Bagnasco, anzitutto “il dono del suo spirito” perché “possa risplendere la bellezza della fraternità”.
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