Domenicani, al via il Giubileo
Una concomitanza inattesa rende ancora più unica la ricorrenza: tra poco più di un mese, infatti, prende il via anche il Giubileo straordinario della misericordia indetto da Papa Francesco. La “felice coincidenza” di due eventi “così cari alla nostra storia, alla nostra vita e alla nostra missione domenicane”, scrive in una lettera il maestro dell’Ordine dei Frati predicatori, “si traduce per noi in un richiamo speciale a rinnovare il nostro ministero della Parola”.
Una concomitanza inattesa che rende ancora più unica la ricorrenza degli 800 anni dalla nascita dei domenicani. Si aprono ufficialmente oggi, a poco più di un mese di distanza dall’avvio del Giubileo della misericordia indetto da Papa Francesco, le celebrazioni dell’Anno giubilare dei Frati predicatori. La “felice coincidenza” di due eventi “così cari alla nostra storia, alla nostra vita e alla nostra missione”, scrive in una lettera il maestro dell’Ordine fra Bruno Cadoré, “si traduce per noi in un richiamo speciale a rinnovare il nostro ministero della Parola” dentro “la missione specifica della Chiesa di ‘annunciare la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo, che per mezzo suo deve raggiungere il cuore e la mente di ogni persona’”. Le iniziative per il Giubileo entrano oggi nel vivo con la messa celebrata nella basilica di Santa Sabina a Roma.
Modello di evangelizzazione. L’Ordine dei Frati predicatori è stato fondato da san Domenico di Guzmán nel 1215 a Tolosa e, dopo una prima approvazione ufficiosa da parte di Innocenzo III, è stato riconosciuto da Onorio III il 22 dicembre 1216. “Di fronte a diversi movimenti, alcuni di cui eretici ma anche altri in cerca di un rinnovamento della Chiesa attraverso un ritorno alla radicalità del Vangelo – spiega fra Cadoré -, aveva fatto la scelta di prendere la predicazione di Gesù come modello di evangelizzazione”. Predicatore itinerante che mendicava l’ospitalità dei suoi interlocutori, san Domenico testimoniava l’amicizia di Dio per gli uomini incontrando le persone, a cominciare dai poveri e dai peccatori.
In questa opzione preferenziale per l’umanità più debole e nella scelta di imprimere una nuova direzione alla Chiesa riscoprendo l’essenzialità del messaggio cristiano, sta tutta l’attualità di una figura (e di un Ordine) che si pone in stretta vicinanza con l’ecclesiologia di Bergoglio. “Da Domenico e dai primi frati – prosegue fra Cadoré – credo che abbiamo ereditato la determinazione della fiducia nella capacità degli uomini a pensare insieme e a voler abitare il mondo in comunione” e “in un tempo in cui la tentazione potrebbe essere la descrizione di tutto quello che ‘non va bene’, di tutte le vicissitudini di un mondo contemporaneo che conosce sempre meno le tradizioni religiose, quest’atteggiamento deve condurci senza tregua a dialogare e a condividere la ricerca della verità”. Uscire è una delle parole chiave scelte per il Giubileo dei domenicani: “Questo invito è lanciato spesso alla Chiesa da Papa Francesco, ed è veramente d’attualità per l’Ordine. Uscire, partire per andare incontro a coloro che credono di non avere il loro posto nella Chiesa di Cristo, andare verso coloro che non hanno incontrato Gesù, che hanno altri cammini di ricerca della verità”.
Frati, monache e laici. Numerosi gli eventi internazionali previsti durante l’Anno giubilare dei Frati predicatori, che si concluderà il 21 gennaio 2017. Lo scopo è quello di coinvolgere l’intera famiglia domenicana – frati, monache, laici – in un tempo che chiama ad “avere l’audacia di prendere la nostra parte nel rinnovamento dell’evangelizzazione”.
Povertà mendicante, comunità fraterne ed evangeliche, unanimità e comunione della diversità sono alcune caratteristiche dell’Ordine ricordate dal maestro. I laici domenicani, inoltre, partecipano al Giubileo condividendo nelle loro fraternità una riflessione sui problemi economici e politici in Europa e nei Paesi limitrofi, con particolare attenzione alla questione dei migranti, della povertà, della disoccupazione, della crisi economica e del divorzio. Su concessione di Papa Francesco, infine, tutti i fedeli che parteciperanno alle celebrazioni giubilari organizzate a livello internazionale e provinciale, o che si recheranno in pellegrinaggio presso le chiese e le cappelle della famiglia domenicana, avranno la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria.
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