Il Papa: ringraziare e chiedere perdono
La santa Madre Chiesa ci insegna a concludere l’anno e anche le nostre giornate con un esame di coscienza, attraverso il quale ripercorriamo quello che è accaduto.
“Il tempo non è una realtà estranea a Dio perché Egli ha voluto rivelarsi e salvarci nella storia, nel tempo. Il significato del tempo è l’atmosfera dell’epifania di Dio, ossia della manifestazione del mistero di Dio e del Suo amore concreto. Infatti, il tempo è il messaggero di Dio, come diceva san Pietro Favre”. Lo ha detto stasera Papa Francesco celebrando in San Pietro i Primi Vespri della solennità di Maria Santissima Madre di Dio a cui segue l’inno del Te Deum in segno di ringraziamento al Signore per l’anno 2014. Il tempo, toccato da Cristo, è diventato “il tempo salvifico, cioè il tempo definitivo di salvezza e di grazia”, ha detto il Pontefice evidenziando come “la Santa Madre Chiesa ci insegna a concludere l’anno e anche le nostre giornate con un esame di coscienza, attraverso il quale ripercorriamo quello che è accaduto, ringraziamo il Signore per ogni bene che abbiamo ricevuto e che abbiamo potuto compiere e, in pari tempo, ripensiamo alle nostre mancanze e ai nostri peccati”. Per il Santo Padre, “ringraziare è chiedere perdono. È quello che facciamo anche oggi al termine di un anno. Lodiamo il Signore con l’inno Te Deum e, allo stesso tempo, gli chiediamo perdono. L’atteggiamento del ringraziare ci dispone all’umiltà, a riconoscere e accogliere i doni del Signore”.
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