Francesco ribadisce: "chi scarta gli altri è una macchina senz'anima"
Il discorso del Santo Padre ai membri della Global foundation, ricevuta oggi in Vaticano. Sullo sfondo della Laudati Si': "ritrovare le vie giuste di una globalizzazione cooperativa".
“Individuare le vie giuste, capaci di condurre a una globalizzazione ‘cooperativa’ cioè positiva, opposta alla globalizzazione dell’indifferenza”. È l’invito rivolto dal Papa a una delegazione della Global Foundation, ricevuta oggi in udienza nella Sala Clementina. L’organizzazione si è riunita ieri e oggi per la “Tavola Rotonda” di Roma scegliendo come tema: “Insieme ci impegniamo per il bene comune globale”. “Assicurare che la comunità globale, formata dalle istituzioni, dalle aziende e dai rappresentanti della società civile, possa raggiungere effettivamente gli obiettivi e obblighi internazionali solennemente dichiarati e assunti, come ad esempio quelli dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile”, il compito affidato da Francesco ai presenti. “È inaccettabile, perché disumano, un sistema economico mondiale che scarta uomini, donne e bambini, per il fatto che questi sembrano non essere più utili secondo i criteri di redditività delle aziende o di altre organizzazioni”, ha ammonito il Papa: “Proprio questo scarto delle persone costituisce il regresso e la disumanizzazione di qualsiasi sistema politico ed economico: coloro che causano o permettono lo scarto degli altri – rifugiati, bambini abusati o schiavizzati, poveri che muoiono per la strada quando fa freddo – diventano essi stessi come macchine senza anima, accettando implicitamente il principio che anche loro, prima o poi, verranno scartati, quando non saranno più utili ad una società che ha messo al centro il dio denaro”. “È un boomerang, ma è la verità”, ha aggiunto a braccio Francesco”.
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