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Il cammino della misericordia

Nella catechesi dell’udienza generale di mercoledì 10 agosto sono concentrati tutti i temi cari a Papa Francesco

Parole chiave: papa francesco (1), udienza 10 agosto (1)
Il cammino della misericordia

Chiesa in uscita, misericordia, Giubileo, Porta Santa… È un concentrato di tutto il pensiero di Papa Francesco la catechesi dell’udienza generale di mercoledì 10 agosto. Basta rileggere le parole pronunciate dal Santo Padre prima di salutare i pellegrini di lingua italiana, presenti nell’Aula Paolo VI: “Ho detto che la misericordia è un cammino che va dal cuore alle mani.

Nel cuore, noi riceviamo la misericordia di Gesù, che ci dà il perdono di tutto, perché Dio perdona tutto e ci solleva, ci dà la vita nuova e ci contagia con la sua compassione. Da quel cuore perdonato e con la compassione di Gesù, incomincia il cammino verso le mani, cioè verso le opere di misericordia.

Mi diceva un vescovo, l’altro giorno, che nella sua cattedrale e in altre chiese ha fatto porte di misericordia di entrata e di uscita. Io ho chiesto: ‘Perché hai fatto questo?’ – ‘Perché una porta è per entrare, chiedere il perdono e avere la misericordia di Gesù; l’altra è la porta della misericordia in uscita, per portare la misericordia agli altri, con le nostre opere di misericordia’. Ma è intelligente questo vescovo! Anche noi facciamo lo stesso con il cammino che va dal cuore alle mani: entriamo in chiesa per la porta della misericordia, per ricevere il perdono di Gesù, che ci dice ‘Alzati! Vai, Vai!’; e con questo ‘vai!’ – in piedi – usciamo per la porta di uscita. È la Chiesa in uscita: il cammino della misericordia che va dal cuore alle mani. Fate questo cammino!”.

Come varcare la Porta Santa. Una consegna impegnativa quella affidata da Francesco ai fedeli presenti all’incontro del mercoledì. Un invito che nasce dalla meditazione sul miracolo della risurrezione del figlio della vedova di Nain [“La consolazione per una mamma” (cfr Lc 7,11-17)]. Il “cuore” di questo episodio del Vangelo, ha spiegato il Papa, “non è il miracolo, ma la tenerezza di Gesù verso la mamma di questo ragazzo. La misericordia prende qui il nome di grande compassione verso una donna che aveva perso il marito e che ora accompagna al cimitero il suo unico figlio. È questo grande dolore di una mamma che commuove Gesù e lo provoca al miracolo della risurrezione”. Infatti, ha aggiunto Francesco, “quando Gesù vide quella madre in lacrime, essa entrò nel suo cuore!”. Da qui l’attualizzazione con l’Anno Santo della misericordia: “Durante questo Giubileo, sarebbe una buona cosa che, nel varcare la Porta Santa, la Porta della Misericordia, i pellegrini ricordassero questo episodio del Vangelo, accaduto sulla porta di Nain.

Alla Porta Santa ognuno giunge portando la propria vita, con le sue gioie e le sue sofferenze, i progetti e i fallimenti, i dubbi e i timori, per presentarla alla misericordia del Signore.

Stiamo sicuri che, presso la Porta Santa, il Signore si fa vicino per incontrare ognuno di noi, per portare e offrire la sua potente parola consolatrice: ‘Non piangere!’”.

La Porta Santa “è la Porta dell’incontro tra il dolore dell’umanità e la compassione di Dio”.

È un’altra immagine utilizzata da Papa Francesco per spiegare la forza della misericordia.

“Varcando la soglia” della Porta, ha detto il Pontefice, “noi compiamo il nostro pellegrinaggio dentro la misericordia di Dio che, come al ragazzo morto, ripete a tutti: ‘Dico a te, alzati!’. A ognuno di noi dice: ‘Alzati!’. Dio ci vuole in piedi. Ci ha creati per essere in piedi: per questo, la compassione di Gesù porta a quel gesto della guarigione, a guarirci, di cui la parola chiave è: ‘Alzati! Mettiti in piedi, come ti ha creato Dio!’. In piedi. ‘Ma, Padre, noi cadiamo tante volte’ – ‘Avanti, alzati!’. Questa è la parola di Gesù, sempre. Nel varcare la Porta Santa, cerchiamo di sentire nel nostro cuore questa parola: ‘Alzati!’”. Per Francesco, “la parola potente di Gesù può farci rialzare e operare anche in noi il passaggio dalla morte alla vita. La sua parola ci fa rivivere, dona speranza, rinfranca i cuori stanchi, apre a una visione del mondo e della vita che va oltre la sofferenza e la morte. Sulla Porta Santa è inciso per ognuno l’inesauribile tesoro della misericordia di Dio!”.

Il cuore e le mani. Papa Francesco è poi ritornato sulle motivazioni di fondo dell’Anno Santo della misericordia. “Celebrando questo Giubileo, che ho voluto fosse vissuto in tutte le Chiese particolari, cioè in tutte le Chiese del mondo, e non solo a Roma – ha chiarito ancora una volta -, è come se tutta la Chiesa sparsa nel mondo si unisse nell’unico canto di lode al Signore. Anche oggi la Chiesa riconosce di essere visitata da Dio”. Per questo, “avviandoci alla Porta della Misericordia, ognuno sa di avviarsi alla porta del cuore misericordioso di Gesù: è Lui infatti la vera Porta che conduce alla salvezza e ci restituisce a una vita nuova.

Fonte: Sir
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