La Chiesa e i giovani, inizia il Sinodo
Reportage dalla conferenza stampa di apertura dell'assistenza sinodale.
"Non c'è una ricetta pronta per accompagnare i giovani alla fede e alla pienezza di vita, c'è il discernimento. La Chiesa desidera essere credibile per la giovani generazioni". Il cardinale Sergio Da Rocha, relatore generale del Sinodo dei Vescovi, introduce gli incontri, appena avviati. Sala Stampa della Santa Sede gremita, le domande dei cronisti spaziano dai giovani a temi di più stretta geopolitica vaticana, come i rapporti con la Cina o ahi scandali raccontati dai giornali di tutto il mondo. Tanti i giornalisti accreditati per l'evento. I giovani al centro della riflessione della Chiesa, con una certezza, che traspare dall'intera riflessione: non si parla dei giovani solo per sentito dire, ideologizzando i loro tratti caratteristici. Si tratta di leggere i segni dei tempi. Questo vuole fare la Chiesa, dimostrando di esserci.
Parola al cardinale Lorenzo Baldisserri, segretario generale del Sinodo. "L'assise sui giovani vuole continuare il rinnovamento della Chiesa e della società a partire dalle fondamenta, la famiglia e i giovani che garantiscono le generazioni future". Con i giovani, per "edificare la Chiesa e la società".
Baldisseri sottolinea come "il tema dei giovani é una sfida, e la Chiesa non ha paura di affrontare le sfide". Sono 267 i padri sinodali. Fra questi, anche 31 patriarchi in rappresentanza delle diverse Chiese. Otto i delegati fraterni, per un rinnovato dialogo.
"Un'assemblea ampia e composita, a respiro mondiale, corrispondente alla dimensione universale della Chiesa" - evidenzia Baldisseri. Fra questi, anche 36 giovani tra i 15 e i 29 anni, provenienti da tutto il mondo. Fra di essi, anche alcuni seminaristi. "Anzitutto ascolteranno, avranno il compito di intervenire saranno presenti nei circoli minori, dove potranno collaborare alla stesura delle proposte". Baldisseri evidenzia che "il Sinodo vuole rendere consapevole tutta la Chiesa del suo compito missionario di accompagnare ogni giovane, nessuno escluso, verso la gioia dell'amore che Gesù Cristo offre", rinnovando il "legame tra pastorale giovanile e pastorale vocazionale". "La conversione pastorale - conclude il card. Baldisseri è finalizzata a fare in modo che le strutture ecclesiali siano missionarie".
Al di sopra di tutto, il metodo sinodale, e la necessità di ascoltare le diverse Chiese presenti. Baldisseri, rispondendo alle domande dei cronisti, offre un passaggio sugli scandali nella Chiesa: "colpiscono, ma i giovani sono aperti a capire il bene e il male. Questa è un'occasione per testare la Chiesa come tale. Un'occasione per far capire ai giovani e agli adulti cosa è la Chiesa, che non è solo chi sbaglia, ma che è santa e peccatrice insieme". E che comunque vuole costruirsi con i giovani.
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