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Laudato si’: Università pontificie romane alleate per la casa comune. Al via a novembre un “Joint Diploma” in ecologia integrale

Il Papa chiama, e i suoi atenei rispondono con un percorso formativo congiunto che per la prima volta mette in sinergia sette istituzioni universitarie e un istituto di studi superiori. Intervista con p. Prem Xalxo (Pontificia Università Gregoriana), coordinatore del progetto.

Laudato si’: Università pontificie romane alleate per la casa comune. Al via a novembre un “Joint Diploma” in ecologia integrale

“L’alleanza per la cura della casa comune”. Si chiama così il Joint Diploma in ecologia integrale attivato dalle Università pontificie romane in risposta alla richiesta che nella Laudato si’ Papa Francesco rivolge a tutte le persone di buona volontà. “Ci troviamo davanti ad una sfida educativa”, scrive infatti il Santo Padre sottolineando l’importanza di una “educazione ambientale” in grado di “far maturare delle abitudini” (nn. 209 – 2015). Per questo, a partire dall’anno accademico 2017-2018, nelle sette Università pontificie della capitale – Angelicum, Antonianum, Gregoriana, Lateranense, Salesianum, Santa Croce, Urbaniana – e nell’Istituto di studi superiori Regina Apostolorum, sarà attivo un percorso formativo quinquennale in materia coordinato da p. Prem Xalxo, professore alla Pontificia Università Gregoriana. Docenti del corso, suddiviso in diplomi annuali, diversi professori delle istituzioni “consociate”. Questo primo anno le lezioni si svolgeranno presso la Gregoriana. Accompagnato dal cardinale Telesphore P. Toppo, lo scorso 22 giugno p. Xalxo ha presentato il progetto al Pontefice.

Padre Xalxo, l’ecologia integrale, come paradigma concettuale e come percorso spirituale ed esistenziale, rappresenta il cuore dell’enciclica Laudato si’. Da dove nasce il progetto di un percorso formativo così ricco e articolato?
Nel marzo 2016 mi sono incontrato alla Gregoriana con Rabbi Yonatan Neril dell’Interfaith Centre for Sustainable development di Gerusalemme, e con il prof. Joshtrom Kureethadam dell’Università Salesiana per esplorare la possibilità disuscitare maggiore consapevolezza tra i seminaristi e gli studenti degli istituiti religiosi sulla cura della casa comune. Abbiamo concordato su un punto fondamentale: la possibilità di inserire un corso sul tema ecologico nel loro curriculum formativo. La proposta è stata presentata a mons. Friedrich Bechina, sottosegretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica, che ci ha chiesto di valutare le possibilità di collaborazione tra le varie università e istituiti religiosi. Dopo la conferenza internazionale “Alleanza per la cura della casa comune”, lo scorso novembre all’Università Salesiana, Kureethadam, Giulia Lombardi (Urbaniana), Massimo Losito (Regina Apostolorum) ed io ci siamo confrontati su come promuovere l’idea di “alleanza” tra le varie università pontificie di Roma. Sotto la guida di Kureethadam siamo riusciti a finalizzare il testo e a contattare esperti che potevano collaborare con noi. Ogni università interessata ha approvato il progetto del Joint Diploma che ha quindi ottenuto il via libera del Consiglio dei rettori.

Quali obiettivi si prefigge?
Anzitutto diffondere la visione e la missione della Laudato si’ sulla cura della nostra casa comune, la Terra. Il secondo obiettivo è tentare di rispondere all’esigenza di formare i futuri pastori, affinché possano far fronte con profonda cognizione di causa alle urgenti richieste contenute nell’enciclica.

La radice umana della crisi ecologica chiama in causa politica, economia, ricerca scientifica, ma anche i percorsi educativi. Forse solo con un’educazione/sensibilizzazione a nuovi stili di vita ci potrà essere un cambiamento. La rivoluzione, insomma, deve essere anzitutto culturale. È d’accordo?
Sono perfettamente d’accordo con l’urgenza di educare e sensibilizzare seminaristi e religiosi a nuovi stili di vita, affinché siano portatori e promotori di nuovi valori che nascono proprio dalle diverse culture. Una rivoluzione culturale dei valori orientati verso la cura della casa comune potrebbe far avanzare la ricerca scientifica, oltre che i percorsi educativi, e infine influenzare la visione politica ed economica in materia.

Quali temi, in particolare, verranno approfonditi?
Il Joint Diploma si articola in sei moduli, corrispondenti ai sei capitoli della Laudato si’, ognuno dei quali sarà sviluppato in due sottotemi. I temi scelti toccano diverse discipline: dalla filosofia alla teologia e alla spiritualità, fino alla socio-politica e all’economia. In modo particolare, cercheremo di approfondire l’urgenza del prendersi cura di una casa che sta andando in rovina; dunque, spazio a eco-giustizia, riconciliazione e conversione ecologica, paradigma tecnocratico della modernità, visione meccanicistica della natura, ecologia umana come cuore dell’ecologia integrale, bene comune, nuovo paradigma economico-politico a livello locale e planetario, essenza dell’educazione ecologica. Agli studenti è richiesta una partecipazione “attiva”.

Molto interessante il nesso “immigrazione – cambiamenti climatici”, tema di uno dei quattro laboratori proposti. I migranti climatici, di cui  spesso parla il Papa, sono la tipologia emergente in un fenomeno che sta per esplodere. Come si articoleranno i laboratori e con quale criterio si svilupperanno?
I laboratori sono raggruppati sotto il nome di “Segni di speranza”, perché daranno occasione agli studenti di un contatto diretto con situazioni e istanze concrete per sperimentare personalmente il rinnovamento ecologico.Con la collaborazione di Caritas Internationalis e del Jesuit Refugee Service, progettiamo una giornata di studio con i rifugiati, in fuga dal proprio Paese a causa di guerre, conflitti, catastrofi naturali. Alcuni di loro hanno vissuto l’impatto del cambiamento climatico in termini di mancanza d’acqua potabile, disboscamento, salinità e non-produttività della terra, siccità, eccessi pluviali o di calore.Agli studenti sarà proposto di soffermarsi su un caso particolare di nesso tra immigrazione e cambiamento climatico per studiarlo, analizzarlo e tentare di trovare una risposta adeguata che possa creare consapevolezza e responsabilità personale e comune per la cura della nostra “casa in rovina”. Dopo le lezioni frontali e lo studio e la ricerca, personale e guidata, seguirà per gli studenti la fase della progettazione di iniziative personali e comuni che possano essere realizzate in un futuro prossimo.

Fonte: Sir
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