Diocesi
stampa

Un Vescovo in cattedra. L'incontro fra mons. Nolè e gli studenti dell'Unical

Il Cantico delle Creature di San Francesco e la Laudato Si', due momenti di formazione anche civica per gli studenti dell'Ateneo cosentino.

Un Vescovo in cattedra. L'incontro fra mons. Nolè e gli studenti dell'Unical

Il resoconto dei due incontri tenuti dall'Arcivescovo Nolè all'Università della Calabria nei Seminari di Pedagogia della R-Esistenza.

Incontro dell'1 dicembre

Un Vescovo in Università a leggere il Cantico delle Creature. La scena è particolare quando monsignor Francesco Nolè, attorniato da un nugolo di giovani nella biblioteca umanistica proclama e riflette sull’opera di San Francesco d’Assisi. L’occasione è data dal ciclo di seminari di Educazione alla democrazia, promossi dal movimento Pedagogia della R-esistenza e formatisi in seno al corso di laurea in Scienze dell’educazione. “Dal Cantico delle Creature alla Laudato Si’”, il tema del primo incontro, che verrà bissato domani quando l’Arcivescovo compirà il percorso inverso: “Dalla Laudato Si’ al Cantico delle Creature”. Così, nella stretta aula piena di libri, s’odono i versi celebri del poverello d’Assisi, alla cui scuola lo stesso mons. Nolè, francescano della famiglia dei Conventuali, ha fondato la propria consacrazione. Al’incontro ha portato il porprio saluto anche Luca Parisoli, docente di storia della filosofia medievale ed esperto in francescanesimo. “Altissimu, onnipotente, bon Signore, tue so’ le laude, la gloria e ‘honore et onne benedictione”. A partire dalla lode di Dio, l’abbraccio al Creato di San Francesco, fino al Papa attuale, che nell’enciclica “Laudato Si’” ha invocato a più riprese una cura condivisa della casa comune. Temi che incrociano l’impegno universitario in cui tanti giovani studenti sono coinvolti, anche con le esperienze portate avanti dal docente Giancarlo Costabile, che promuove i Seminari di educazione alla democrazia. Con quello di domani saranno settantadue. La cura della casa comune, come è stato evidenziato nel corso dell’incontro, assume in Calabria un ruolo peraltro importante, viste le diverse urgenze che presentano i nostri territori. L’impegno sociale della Chiesa e il dialogo in università sono due elementi di possibile particolare ausilio. La testimonianza di vita di San Francesco d’Assisi un esempio per rapportarsi al creato con animo grato e benedicente, senza deturparlo. L’occasione, per monsignor Nolè, di raccontare ai giovani studenti la vita del Patrono d’Italia, di colui desiderava la felicità e “noi dobbiamo sognare come ha sognato lui”. Per farlo, ha alzato gli occhi al cielo, verso “sora luna e le stelle”, e ancora al sole, “bellu e radiante” – capace di riscaldare il cuore come unicamente il Sole della vita, Gesù, sa fare. E ancora, le stelle, e poi l’acqua, “è multo utile et humile et pretiosa et casta”. “Così umile da non avere colore né sapore, eppure così importante. E pensare che c’è gente esclusa da questo bene” – l’amara considerazione dell’Arcivescovo. In una terra come la Calabria a vocazione storicamente agricola, è poi attuale ripetere, con San Francesco: “la notra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba”. Come non pensare, nell’ottica dell’attenzione alla casa comune, “a tutti i prodotti modificati che non permettono nelle diverse stagioni di avere i frutti in maniera regolare, ma magari di averli in altri momenti dell’anno?” – la considerazione di mons. Nolè.

Incontro del 16 dicembre

L'umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune?”. Una domanda umanamente legittima, dinanzi ai “peccati ambientali” del nostro tempo, ma che papa Francesco rende un’affermazione. Al paragrafo 13 della Laudato Sì il Santo Padre compie proprio un atto di fiducia. “L'umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune”. Su questo s’è soffermato monsignor Francesco Nolè, Arcivescovo di Cosenza – Bisignano, incontrando i giovani dell’Università della Calabria. Secondo appuntamento dei Seminari di Pedagogia della R-Esistenza, promossi dal docente Giancarlo Costabile. Il tema trattato nella biblioteca umanistica è stato “Dalla Laudato Si’ al Cantico delle Creature”. Percorso inverso rispetto al precedente incontro, che aveva preso le mosse dal capolavoro del Santo di Assisi per arrivare all’ultima enciclica sociale della Chiesa. Le parole di San Francesco come punto di riferimento della cultura dell’età moderna, come ha evidenziato uno dei promotori degli incontri con il Vescovo, il docente Luca Parisoli, uno dei massimi esperti del movimento francescano. “L’impatto culturale del francescanesimo nei secoli ha prodotto effetti non solo nel mondo cristiano, ma in tutta società” – la certezza di Parisoli. Mons. Nolè, dal canto suo, ha offerto agli studenti una lettura orientata della Laudato Si’, un testo – come ha evidenziato – di natura anche scientifica, perché papa Francesco, nel realizzarlo, ha chiamato a sé le migliori intelligenze in materia. Un focus “sulla cura della casa comune”, quello a cui hanno assistito i giovani presenti, che fa da corona all’impegno e alla testimonianza di Pedagogia della R-Esistenza nell’intero Mezzogiorno. L’incontro tra una Chiesa della terra di Calabria e il mondo dell’Università, poi, si pone come un faro di speranza nella crescita civica dei territori. “Ci vuole grande umiltà per custodire nostra sorella madre terra” – chiosa mons. Nolè riportandosi alle parole del Cantico delle Creature. “Ella è sorella nostra perché siamo ambedue creature, ma è anche madre perché ci sostiene e governa e ci dà quanto necessario per il nostro sostentamento. Il grido di dolore di papa Francesco nella Laudato Si’ è perché colei che è madre e sorella si lamenta del nostro sacch”ggiamento". Un richiamo ai prodotti geneticamente modificati, ma soprattutto alla sproporzione tra “i pochi ricchi che hanno molti beni e i molti poveri che hanno pochi beni”. “I ricchi sfruttano la terra a discapito dei poveri” – l’amara considerazione dell’Arcivescovo, che richiama “la devastazione dell'Amazzonia, dell’Africa per ottenere i minerali, del Medioriente per accaparrarsi il petrolio”. Mons. Nolè lancia un grido d’allarme. “Bisogna creare una coscienza nuova, smuovere i poteri forti”. La Laudato Si’, un testo fondamentale per un rinnovato impegno, a partire dall’età della formazione. “Questa è una enciclica fondamentale per la Chiesa e la società. Molti hanno ignorato le parole del Papa perché questi ha toccato il nervo scoperto di quanti lucrano sulla distruzione della terra. Ma abbiamo bisogno di una ‘conversione ecologica’, che è anzitutto convertirsi a guardare l'altro come fratello e sorella”. La terra geme e soffre, ma “non tutto è perduto”; occorre “imboccare la strada sicura dell'ecologia integrale, perché o i problemi si risolvono insieme o ciascuno andrà per la sua strada. La terra ha bisogno di noi”. Il debito ecologico, le città “rese invivibili dall'uso sfrenato dei beni non utilizzati in maniera razionale e sobria”, le grandi sveglie chiamate a destarci dal torpore. “Ma noi da che parte stiamo?”.

Un Vescovo in cattedra. L'incontro fra mons. Nolè e gli studenti dell'Unical
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento