Mediterraneo frontiera di Pace
Immette i Vescovi che vi parteciperanno e gli uomini di buona volontà entro la periferia più difficile da abitare, quella della pace.
Tolti i Sinodi aventi come temi la famiglia e i giovani, l'incontro di Bari (19-23 febbraio) è probabilmente il primo grande evento organizzato in Europa sotto il pontificato di papa Francesco. Tocca al capoluogo pugliese, porta dell'Oriente, quasi a significare l'apertura dello sguardo alle periferie sognata da Francesco.
Il tema, "Mediterraneo frontiera di pace", immette i Vescovi che vi parteciperanno e gli uomini di buona volontà entro la periferia più difficile da abitare, quella della pace. Sì, perché la pace spesso difficilmente, in troppe parti dell'est e del sud del mondo, fatica a trovare spazio. Le acque del Mediterraneo dono chiamate a coagularsi in un rinnovato impegno di pace che, dalle Chiese, irrighi le società, generi una intelligenza nuova e lungimiranza politica, governi l'economia. Querida Amazonia sembra più che mai opportuna e preziosa per una riflessione che, dalla frontiera del Mare nostrum, arrivi alle coste più lontane, a quelle da cui partono i migranti, e a quelle più vicine, all'Europa spesso disordinata e litigiosa sulle sue politiche migratorie. A ben vedere, l'evento di Bari si inserisce in quel magistero sociale che, a partire dai suoi viaggi in America Latina, sta esprimendo la statura di papa Francesco, vero leader di questo stanco Pianeta.
La pace è l'istanza comune delle grandi fedi che si affacciano al Mediterraneo, per questo un confronto franco non potrà che generare pace a sua volta. È il comune terreno di impegno del dialogo interreligioso ed ecumenico che il Santo Padre sta portando avanti. È il respiro delle filosofie religiose orientali. Tutti guardano a Bari già con gratitudine, poi con speranza.
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