Mons. Bertolone: sulla mafia la Chiesa è chiara

“È chiara la posizione della Conferenza episcopale calabra sul caso aperto dalle dichiarazioni e dal comportamento del parroco di Platì in occasione dei funerali di un presunto affiliato ad una cosca locale”. È quanto si afferma in un comunicato del presidente della Cec, monsignor Vincenzo Bertolone, diffuso ieri sera. A Platì don Giuseppe Svanera, parroco di Maria santissima di Loreto, ha agito con un ricorso gerarchico avverso il provvedimento del questore locale che aveva vietato il funerale in forma pubblica di Giuseppe Barbaro, che stava scontando una pena per associazione mafiosa. “L’assassinio di padre Pino Puglisi e la sua beatificazione – afferma mons. Bertolone – hanno fatto piazza pulita di vecchi equivoci, per i quali spesso e volentieri, nonostante le indicazioni del Magistero e contrariamente al dettato evangelico, veniva tollerato che strutture di peccato come le mafie trovassero una certa comprensione da parte della Chiesa”. Per la Cec, “quel tempo è passato. Oggi per le mafie nella Chiesa non esistono spazi perché chi è affiliato si auto-colloca fuori della Chiesa: le mafie si manifestano quale negazione assoluta del Vangelo anche se tendenti a mascherarsi di religiosità, al solo fine di acquisire il consenso popolare”. Il presidente Cec ricorda la nota “Testimoniare la verità del Vangelo” e il recente Direttorio “Per una nuova evangelizzazione della pietà popolare”: “Chi cercasse risposte ai fatti di Platì, non ha che da rileggerlo”. “La Chiesa ribadisce, con profonda convinzione – si legge ancora nella nota – il rispetto e la stima che ha sempre avuto per le Istituzioni dello Stato, e soprattutto per la magistratura e le forze dell’ordine, nella loro azione di prevenzione e di repressione, ben sapendo che alcuni hanno ‘pagato’ finanche con la vita l’impegno nel contrastare la criminalità organizzata. Ma, nello stesso tempo, la Chiesa ricorda che la sua missione non sempre può coincidere con l’azione inquirente o punitiva propria dello Stato. Essa trasmette con fedeltà e chiarezza ciò che Cristo le ha consegnato. Per le mafie, nel nostro caso per la ‘ndrangheta, nessuno spazio può esservi nella Chiesa”. “Pure per questo siamo certi – auspica mons. Bertolone – che l’ordinario diocesano competente rispetto ai fatti di Platì saprà adottare ogni opportuno provvedimento per ribadire l’inconciliabilità netta e radicale tra Vangelo e cosche: loro sono per la morte. Noi per la vita, la verità, la giustizia”.