Papa Francesco: "è il Dio della vita, non è lecito uccidere i fratelli"
Il Papa a Mosul: "Se Dio è il Dio della pace – e lo è –, a noi non è lecito fare la guerra nel suo nome. Se Dio è il Dio dell’amore – e lo è –, a noi non è lecito odiare i fratelli”
“Se Dio è il Dio della vita – e lo è –, a noi non è lecito uccidere i fratelli nel suo nome. Se Dio è il Dio della pace – e lo è –, a noi non è lecito fare la guerra nel suo nome. Se Dio è il Dio dell’amore – e lo è –, a noi non è lecito odiare i fratelli”. Con queste parole il Papa, dalla piazza “delle quattro chiese” di Mosul, ha introdotto la preghiera per tutte le vittime della guerra “in questa città di Mosul, in Iraq e nell’intero Medio Oriente”. “Ora preghiamo insieme per tutte le vittime della guerra, perché Dio Onnipotente conceda loro vita eterna e pace senza fine, e le accolga nel suo amorevole abbraccio”, ha proseguito Francesco: “E preghiamo anche per tutti noi, perché, al di là delle appartenenze religiose, possiamo vivere in armonia e in pace, consapevoli che agli occhi di Dio siamo tutti fratelli e sorelle”.
A Qaraqosh, incontrando le comunità cristiane, papa Francesco ha detto: "Con grande tristezza, ci guardiamo attorno e vediamo altri segni, i segni del potere distruttivo della violenza, dell’odio e della guerra”, il riferimento alla furia devastatrice dell’Isis: “Quante cose sono state distrutte! E quanto dev’essere ricostruito!”. “Questo nostro incontro dimostra che il terrorismo e la morte non hanno mai l’ultima parola”, la tesi del Papa: “L’ultima parola appartiene a Dio e al suo Figlio, vincitore del peccato e della morte. Anche in mezzo alle devastazioni del terrorismo e della guerra, possiamo vedere, con gli occhi della fede, il trionfo della vita sulla morte”.
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