Papa Francesco: la Santa Chiesa è madre e povera
"La parola povertà è scomoda, ma è feconda" - ha detto il Papa nella Cattedrale dell'Avana. L'invito ai sacerdoti a usare misericordia nel confessionale, perché Dio non si stanca mai di perdonare.
Vespri nella Cattedrale dell'Avana per papa Francesco. Dinanzi a lui, sacerdoti, religiosi e seminaristi di Cuba. Povertà e misericordia, le due parole chiave al centro del discorso del pontefice, che ha a lungo parlato a braccio, dopo aver ascoltato gli interventi del cardinale Ortega e di una suora, "due profeti" - come li ha definiti Bergoglio. Consegnati i fogli preparati, Francesco si è profuso in un ammonimento sulla povertà e sul servizio ai più piccoli, prima di parlare al cuore dei sacerdoti presenti e additare la via della misericordia nel confessionale.
"Povertà è una parola scomoda, che va controcorrente - ha detto - lo spirito mondano non la conosce, non la vuole, la nasconde, non per pudore, ma per disprezzo. Lo spirito del mondo non ama il cammino del Figlio di Dio che si abbassato, si è fatto povero, si è umiliato, per essere uno di noi". La kenosi di Gesù al centro della prima del discorsi di Francesco, che parla di Cristo "nullificato". A proposito della specificazione della povertà, la precisazione del Papa. "È necessario saper gestire i beni, è un obbligo, perché i beni sono un dono di Dio, ma quando tali beni entrano nel cuore e cominciano a guidare la vita, la si perde. La mondanità ha distrutto molte anime! Anime generose, come il giovane triste, che hanno iniziato bene e poi si sono attaccarle alla mondanità, e sono finite male, nella mediocrità. Hanno finito senza amore perché la ricchezza impoverisce, impoverisce male. Ci toglie ciò che di meglio abbiamo, ci rende poveri nell’unica ricchezza che vale la pena avere".
A braccio, così, in questi termini, il Papa aveva parlato anche nel suo recente viaggio in Albania. Così a Cuba ha aggiunto: "un vecchio prete saggio - ha aggiunto - mi diceva che quando lo spirito di ricchezza entra nel cuore di un consacrato o una consacrata, un sacerdote, un vescovo, un papa, quando si comincia ad accumulare denaro per garantire il futuro, allora il futuro non è in Gesù, è in una compagnia di assicurazioni di natura spirituale", aggiungendo: "la nostra Santa Madre Chiesa è povera, Dio ama i poveri, come ha voluto che fosse povera la nostra Madre Maria". Quindi Francesco ha invitato a chiedersi: "come è il mio spirito di povertà? Non dimentichiamo che è la prima delle beatitudini".
A papa Francesco ha colpito molto la testimonianza di una suora. La testimonianza di un servizio alla comunità. "Ci sono servizi pastorali che possono essere più gratificanti da un punto di vista umano - ha detto il Papa - senza essere cattivi o mondani, ma quando uno cerca nella preferenza interiore il più piccolo, il più abbandonato, il più malato, di cui nessuno tiene conto, che nessuno vuole, il più piccolo, e serve il più piccolo, sta servendo Gesù in modo superlativo". In tinte con il Vangelo della venticinquesima domenica del tempo ordinario: il servizio. No alle "suore piagnucolone", sì a quei consacrati che si bruciano - e ripete la parola - bruciano la vita accarezzando materiale di scarto, accarezzando chi il mondo scarta, chi il mondo disprezza, chi il mondo preferisce che non esista, chi il mondo oggi, con i nuovi metodi di analisi, quando si prevede che possa nascere con una malattia degenerativa, si propone di mandarlo indietro, prima della nascita. È il più piccolo. E quanti si prendono cura dei più piccoli imitano Gesù". Ancora papa Francesco ringrazia le consacrate che si mettono alla sequela di Cristo negli ultimi. "Al servizio di chi il mondo considera inutile, perché da ciò non si può fare nessuna impresa, non si può guadagnare denaro, non è possibile fare assolutamente nulla di costruttivo con questi nostri fratelli più piccoli. Lì risplende Gesù. E risplende la mia opzione per Gesù.
Misericordia, la seconda parola utilizzata da papa Francesco. "C'è un luogo privilegiato per il sacerdote dove appare il più piccolo: è il confessionale. E quando quell'uomo o quella donna vi mostra la vostra miseria, fate attenzione è la stessa che avete voi e Dio vi ha salvato! Quando ti mostra la sua miseria non lo punire. Se non hai alcun peccato, scaglia la prima pietra, ma solo a questa condizione. In caso contrario, pensate ai vostri peccati. E pensate che potete essere quella persona. E pensate che, potenzialmente, potete scendere ancora più in basso. Pensate che voi in quel momento avete un tesoro tra le mani, che è la misericordia del Padre".
"Fratello sacerdote, fratello Vescovo - ha concluso il Papa - non abbiate paura della misericordia. Lasciate fluire attraverso le vostre mani e il vostro abbraccio il perdono, perché quanti sono lì sono i più piccoli. E quindi, è Gesù".
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