Papa Francesco: "lo Spirito guida, rinnova, fruttifica"
Messa di Pentecoste oggi nella basilica di San Pietro. il pontefice ha riflettuto sui doni dello Spirito Santo.
“La Parola di Dio, specialmente quest’oggi, ci dice che lo Spirito opera, nelle persone e nelle comunità che ne sono ricolme, le fa capaci di recipere Deum, ‘capax Dei’, dicono i Santi Padri. E cosa fa lo Spirito Santo mediante questa capacità nuova che ci dà? Guida a tutta la verità, rinnova la terra e dà i suoi frutti. Guida, rinnova e fruttifica”. Lo ha detto, ieri mattina, Papa Francesco, nella Santa Messa per la solennità di Pentecoste. Nel Vangelo, “Gesù promette ai suoi discepoli che, quando Lui sarà tornato al Padre, verrà lo Spirito Santo il quale li ‘guiderà a tutta la verità’. Lo chiama proprio ‘Spirito della verità’ e spiega loro che la sua azione sarà quella di introdurli sempre più nella comprensione di ciò che Lui, il Messia, ha detto e ha fatto, in particolare della sua morte e risurrezione”. Grazie allo Spirito Santo di cui sono ricolmi, gli apostoli “comprendono ‘tutta la verità’, cioè che la morte di Gesù non è la sua sconfitta, ma l’espressione estrema dell’Amore di Dio; Amore che nella Risurrezione vince la morte ed esalta Gesù come il Vivente, il Signore, il Redentore dell’uomo, il Signore della storia e del mondo. E questa realtà, di cui loro sono testimoni, diventa la Buona Notizia da annunciare a tutti”. (segue) 09:01
“Lo Spirito Santo rinnova - guida e rinnova - rinnova la terra. Il Salmo dice: ‘Mandi il tuo spirito … e rinnovi la terra’. Il racconto degli Atti degli apostoli sulla nascita della Chiesa trova una significativa corrispondenza in questo Salmo, che è una grande lode di Dio Creatore. Lo Spirito Santo che Cristo ha mandato dal Padre, e lo Spirito Creatore che ha dato vita ad ogni cosa, sono uno e il medesimo”, ha chiarito il Pontefice. Perciò “il rispetto del creato è un’esigenza della nostra fede: il ‘giardino’ in cui viviamo non ci è affidato perché lo sfruttiamo, ma perché lo coltiviamo e lo custodiamo con rispetto”. Ma “questo è possibile solo se Adamo - l’uomo plasmato con la terra - a sua volta si lascia rinnovare dallo Spirito Santo, se si lascia ri-plasmare dal Padre sul modello di Cristo, nuovo Adamo. Allora sì, rinnovati dallo Spirito, possiamo vivere la libertà dei figli, in armonia con tutto il creato, e in ogni creatura possiamo riconoscere un riflesso della gloria del Creatore, come afferma un altro salmo: ‘O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra’. Guida, rinnova e dona, dà frutto”. Non solo: “Il mondo ha bisogno di uomini e donne non chiusi, ma ricolmi di Spirito Santo. La chiusura allo Spirito Santo è non soltanto mancanza di libertà, ma anche peccato”.
“Ci sono tanti modi di chiudersi allo Spirito Santo: nell’egoismo del proprio vantaggio, nel legalismo rigido - come l’atteggiamento dei dottori della legge che Gesù chiama ipocriti -, nella mancanza di memoria per ciò che Gesù ha insegnato, nel vivere la vita cristiana non come servizio ma come interesse personale, e così via”, ha osservato Francesco. Invece, “il mondo ha bisogno del coraggio, della speranza, della fede e della perseveranza dei discepoli di Cristo. Il mondo ha bisogno dei frutti, dei doni dello Spirito Santo, come elenca san Paolo: ‘amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé’”. In realtà, “il dono dello Spirito Santo è stato elargito in abbondanza alla Chiesa e a ciascuno di noi, perché possiamo vivere con fede genuina e carità operosa, perché possiamo diffondere i semi della riconciliazione e della pace”. “Rafforzati dallo Spirito - che guida, ci guida alla verità, che rinnova noi e tutta la terra, e che ci dona i frutti - rafforzati nello Spirito e da questi molteplici doni - ha concluso il Papa -, diventiamo capaci di lottare senza compromessi contro il peccato, di lottare senza compromessi contro la corruzione, che si allarga sempre più nel mondo di giorno in giorno, e di dedicarci con paziente perseveranza alle opere della giustizia e della pace”.
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